Chiude, dopo molti anni di vivace attività commerciale, l’ex Standa di Trebisacce: decine di lavoratori perdono il posto di lavoro mentre le saracinesche abbassate sul centralissimo Viale della Libertà, gettano un’ombra di mestizia su tutta la comunità che per lunghi anni era rimasta affezionata al suo Supermercato più antico.
E’ quindi un momento triste per la città intera perché le saracinesche di un esercizio commerciale non si abbassano per un capriccio ma più probabilmente per motivi collegati alla perdurante crisi economica che non risparmia più nessuno. Nella cittadina jonica a farne le spese è stato prima il Supermercato Lidl che era sorto nel quartiere San Martino solo da qualche anno, ma l’ex Standa ha una storia antica e vederla chiudere all’improvviso ha fatto veramente scalpore. La comunità tutta, sorpresa e dispiaciuta, si interroga sulle possibili cause che hanno indotto i proprietari a mettere i lucchetti alle saracinesche e nel frattempo, attraverso il web, fa sentire la propria vicinanza a tanti padri e madri di famiglia rimasti all’improvviso sul lastrico. Si tratta infatti di lavoratori e lavoratrici quasi tutti giovani, lontani quindi dall’età pensionabile ma difficilmente riciclabili in altre realtà lavorative che non esistono. Certo, l’impressione era che di recente le cose non andassero benissimo, anche perché la concorrenza è spietata e sono ormai lontani i tempi in cui presso la Standa di Trebisacce per fare la spesa settimanale arrivavano frotte di avventori dai paesi vicini tutti sprovvisti di un Supermercato. All’epoca i Supermercati erano veramente pochi: c’era la Standa di Cosenza, un’altra ce n’era a Corigliano ma non c’erano certo tutti i Supermercati e i Discount che ci sono oggi e che riescono a sopravvivere anche grazie alla riduzione di personale ed ai contratti di solidarietà. In realtà l’ex Standa di Trebisacce, aperta negli anni ’70 ad opera dei fratelli Durso provenienti dalla Sicilia, dimostratisi prima bravi commercianti di vino e poi autentici pionieri nel settore della grande distribuzione, dopo la cessione ad altri operatori commerciali da parte dei fratelli Durso, ha vissuto diverse esperienze commerciali cambiando più volte il marchio di riferimento e da ultimo era stata rilevato dalla società “GSR srl” che l’avevano trasformata in Super-Store CRAI. Numerosi gli attestati di solidarietà fatti pervenire ai lavoratori attraverso il web. Tutti hanno sostenuto la necessità che la politica faccia la sua parte e aiuti i lavoratori a trovare una soluzione alternativa. «Perdere il lavoro, soprattutto ad una certa età e dopo aver costruito una famiglia attorno al proprio reddito, – ha dichiarato il Delegato all’Ambiente Gianpaolo Schiumerini – è di una drammaticità profonda e oscura, un tunnel nel quale nessuno dovrebbe mai trovarsi». «Mi associo agli attestati di solidarietà – ha scritto l’avv. Monica Manera come legale di fiducia della Cgil – ed a questi aggiungo la promessa di combattere al loro fianco per la piena tutela dei loro diritti». «Con la chiusura oggi dell’ex Standa – ha scritto esprimendo la propria solidarietà l’avv. Pierfrancesco De Marco in qualità di Segretario Cittadino del PD – si perde un pezzo della nostra storia recente, ma soprattutto si consuma un dramma per decine di lavoratori che perdono il posto di lavoro».
Pino La Rocca