Diffidata Regione a superare contraddizione. Amministrazione pronta ad azioni legali
SARACENA – Nonostante il metodo storico del Moscato al Governo di Saracena sia stato riconosciuto nel 2012 con Legge Regionale bene culturale immateriale della Calabria, non risulta inserito nell’elenco regionale dei prodotti tipici. Bisogna superare questa contraddizione e recuperare l’ingiustificato ritardo a tutela e salvaguardia della produzione, dei produttori e del territorio.
È quanto si denuncia nella delibera di Giunta nella quale l’Esecutivo guidato dal Sindaco Mario Albino GAGLIARDI chiede l’adozione con la massima urgenza dei provvedimenti amministrativi di competenza e sollecita, in assenza di un assessore di riferimento (unico caso al mondo – per una regione a chiara vocazione agricola!), il Presidente della Giunta regionale Mario OLIVERIO, titolare della delega all’agricoltura. Altrimenti – si diffida la Giunta Regionale – si procederà senza indugio presso le sedi giudiziarie competenti. Il Parlamento – si legge nella delibera – ha approvato il 12 dicembre 2016 il TESTO UNICO del VINO, disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. In esso si afferma che il vino, prodotto dalla vite, la vite ed i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale. Nel 2012, la stessa Regione Calabria – si ribadisce – ha approvato la legge (N.59 del 15 Novembre) avente ad oggetto RICONOSCIMENTO DEL METODO STORICO MOSCATO AL GOVERNO DI SARACENA QUALE BENE CULTURALE DELLA CALABRIA. Eppure, nonostante i pressanti inviti più volte espressi dall’Amministrazione Comunale di Saracena, che, tra le altre cose, è Città del Vino e Paese del Moscato – Presidio Slow Food, la Regione Calabria che riconosce nel metodo di produzione del Moscato un proprio bene culturale immateriale non ha poi provveduto, nei 60 giorni previsti dall’entrata in vigore del TESTO UNICO del VINO, ad avviare la procedura per l’inserimento del MOSCATO DI SARACENA tra i prodotti tipici regionali. Siamo all’assurdo. Si tratta di un’inspiegabile antinomia amministrativa: il legislatore ha dato espressa protezione normativa al MOSCATO DI SARACENA mentre, a distanza di un quinquennio, la Giunta Regionale non dà seguito alla volontà espressa dall’organo legislativo.