Ennesimo successo per gli studenti del Liceo Scientifico Linguistico di Cariati che, anche questa volta, non deludono le aspettative dei loro docenti, ottenendo il primo posto nel concorso “Dietro il codice a barre.…libera lo schiavo”, indetto dall’Arcidiocesi-Rossano Cariati;
cinque le classi dell’Istituto che hanno partecipato alla competizione, realizzando dei racconti empatici, attraverso il brainstorming di parole chiave e adottando il metodo didattico del cooperative learning.
Questa bella iniziativa, che nasce dalla sinodalità di più uffici Diocesani, è stata accolta da ben otto scuole sparse nel nostro territorio: ventotto le classi coinvolte, 560 gli studenti impegnati.
Si è detta molto soddisfatta per il successo conseguito dai suoi ragazzi, la Dirigente Scolastica, dott.ssa Ornella Campana che attribuisce l’ottimo risultato ottenuto «all’impegno di tutti: docenti e studenti », esprimendo, inoltre, parole di grande apprezzamento per questa vittoria, che «incoraggia a proseguire verso mete sempre più ambiziose». “L’aspetto più formativo del progetto – sottolinea fiera a tal proposito la DS del Patrizi – è stato proprio il lavoro di gruppo servito a sviluppare gli elaborati, che ha permesso di valorizzare le capacità di ognuno dei ragazzi”.
Durante la cerimonia di premiazione, che si è tenuta il 3 maggio a Rossano, nella sala rossa del “Palazzo della Cultura San Bernardino”, alla quale hanno preso parte i ragazzi del Patrizi, accompagnati dalla Dirigente Campana e dai proff. Achiropita Calarota, Fortunata Tucci, Luigi Scarnato e Maria Giovanna Romanello, sono stati esposti tutti i lavori realizzati dai ragazzi partecipanti: una giornata questa dedicata all’educazione alla legalità, realizzata per commemorare il XXV Anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.
Particolarmente entusiasta dell’esito del concorso è la professoressa Achiropita Calarota, promotrice dell’iniziativa, la quale spiega che “lo scopo di questo progetto è stato proprio quello di sensibilizzare i ragazzi affinché, come cittadini, promuovano la libertà e la giustizia sociale e lottino contro ogni forma di discriminazione in particolare contro lo sfruttamento minorile, la tratta degli esseri umani, il lavoro forzato, il lavoro nero e lo sfruttamento nel lavoro stagionale”.
“Attraverso il cooperative learning ovvero l’apprendimento cooperativo come metodologia complessiva di gestione della classe – spiega ancora la docente di religione- abbiamo fatto comprendere ai ragazzi l’importanza dell’ascolto interiore:in tal modo – continua la Calarota – abbiamo introdotto il racconto empatico che consiste nella condivisione empatica di una testimonianza vera o di un racconto di fantasia, per sviluppare poi, all’interno del gruppo classe, un racconto che mirasse ad approfondire la realtà dell’altro senza etichettarlo”.
“Nei nostri racconti – ci tiene poi a spiegare Valentina Ferraro, alunna della 2 A del “Patrizi” di Cariati nonché tra le vincitrici del concorso – abbiamo cercato di cogliere ciò che può essere il dolore, la rabbia, la sofferenza che un migrante prova. Una sofferenza che, secondo noi, può essere sopperita solo dall’umiltà e dall’amore”.
Per la liceale cariatese, “ognuno di noi si augura che queste storie possano entrare nel cuore di tutti, ma soprattutto di coloro che ancora vedono il migrante come una minaccia”.
Concetta Cosentino