L’impresa di Michele a piedi da Roma ad Albidona. E Il Sud gongola
In medio Stat Virtus. Cosi sentenziavano i latini, ricercando il gusto della moderazione e dell’equilibrio. Una virtù che stava nel mezzo, fra gli eccessi. A metà, proprio come La Calata di Michele Laino. Michele 27 anni, laureato in Fisioterapia, dopo diversi anni di lavoro nella Capitale, decide di ricongiungersi alla sua candida Albidona (CS). Un cordone mai rinnegato, mai spezzato, sempre rinvigorito.
Decide coraggiosamente di mettere le sue competenze e la sua intraprendenza, al servizio della sua Terra. Per farlo sceglie la maniera più lenta: percorrere a piedi 670km. Il tragitto che separa la Città Eterna dal suo piccolo borgo calabrese. Vuole reimmergersi a poco a poco nella realtà meridionale. In punta di piedi. Quasi a volersi scusare per la sua assenza. Quasi a voler ripassare quei colori e quelle sensazioni, semmai se ne fosse dimenticato. Così in una fredda mattina di aprile parte, zaino in spalla, da Piazza San Pietro alla volta dei Castelli Romani. Lo aspettano 33 traguardi di sudore, di racconti, di speranze. Dal Lazio, Alla Calabria, accarezzando Campania e Lucania. Un percorso lungo e faticoso. Logorante per i muscoli, galvanizzante per la mente. Sorretto dalla famiglia, sostenuto dagli amici. Accolto dalla gente, che lo attende fiduciosa in ogni comunità. Michele è così, uno di casa. Un esempio di resilienza che con la sua caparbietà si fa portavoce di un Sud migliore. Oggi l’affascinante viaggio di Michele è giunto a metà. Chissà se si ricorda dei Latini e della loro saggezza. Di certo, è un esempio di virtù. Proprio quella che rincorrevano i Latini.
Davide Tucci