E’ tanto buono e ricercato che in questi giorni é soggetto a continue razzie. Parliamo del “biondo tardivo”, l’arancia tipica di Trebisacce, detta tardiva perché arriva più tardi a maturazione rispetto alle altre specie per via del particolare microclima della zona.
A sollevare il problema dei furti di arance nelle “vigne” è Giuseppe Gargiullo giovane commerciante, appartenente a una nota famiglia di mediatori dell’arancia tipica di Trebisacce, il quale ha lanciato un appello, a nome di tutti i “vignaruli”, contro le ruberie che si perpetuano negli aranceti in questo periodo, sollecitando la collaborazione delle Forze dell’Ordine e delle Guardie Ambientali e invitando tutti a segnalare eventuali presenze sospette. E a proposito del presunto declino della rinomata arancia di Trebisacce Giuseppe Gargiullo ha precisato che “il biondo tardivo”, nonostante l’indifferenza di tanti, è vivo e vegeto e viene tuttora prodotto con ottimi risultati. «Noi, nel giudicare il “biondo tardivo“ – ha commentato Giuseppe Gargiullo – spesso tendiamo a guardare più al passato che al presente e al futuro. Colgo perciò l’occasione, in vista delle Amministrative, per lanciare al sindaco Mundo, ai “vignaruli”, al Consorzio dei Giardini e a tutti i candidati un accorato appello: mai come quest’anno “il biondo” è tornato ad avere un ottimo mercato. Uniamo perciò le forze, lavoriamo nella stessa direzione e facciamo di tutto per tutelare e valorizzare una delle poche risorse di cui dispone Trebisacce».
Pino La Rocca