Consegnati nei giorni scorsi all’impresa aggiudicataria i lavori per la realizzazione e la messa a norma della cosiddetta “camera calda”, un ambiente chiuso e sanificato che in tutti gli ospedali che si rispettano costituisce l’anticamera del Pronto Soccorso. Si procede così, seppure a rilento, all’agognata riconversione del presidio sanitario di Trebisacce
da CAPT (centro di assistenza primaria territoriale) in “Ospedale di Zona Disagiata”, come ha sancito il Decreto n. 30 del Commissario Scura datato 30 marzo 2016. Da allora è però trascorso oltre un anno e, nonostante l’impegno e la pressante interlocuzione istituzionale degli amministratori in carica nei confronti delle autorità sanitarie regionali e del management dell’Asp, non si registrano fatti nuovi, soprattutto sul versante della pianta organica che è essenziale per poter consentire la riapertura sia del Pronto Soccorso che delle degenze ospedaliere previste nel Decreto. In questo contesto una secchiata d’acqua fredda sulle aspettative registratesi di recente è arrivata dal “gran rifiuto” di firmare e dare il via libera, da parte del’ex sub-commissario Urbani nel frattempo diventato un pezzo grosso del Ministero della Salute, all’assunzione di circa 600 sanitari e para-sanitari prevista dal Commissario Scura, di cui oltre 100 erano destinati all’Asp di Cosenza. In attesa quindi che si sblocchi la questione delle assunzioni, presso il “Chidichimo” si lavora per riqualificare e adeguare gli ambienti sanitari al fine di renderli compatibili con la normativa vigente che nel frattempo è cambiata rispetto a prima. Così, dopo la ristrutturazione e messa a norma degli ambienti dell’attuale PPI che dovrà diventare Pronto Soccorso a tutti gli effetti, alla riqualificazione dell’ingresso ed al recupero e riutilizzo eseguito tra non poche resistenze da parte del responsabile della Direzione Sanitaria dr. Antonio Adduci, di tanti ambienti che fin dalla chiusura dell’ospedale risultavano chiusi o diventati nel frattempo di “proprietà privata”, si procede con un ulteriore step. E, come ennesima tappa di avvicinamento alla riapertura del “Chidichimo” nella mattinata di giovedì 20 aprile, alla presenza del sindaco Franco Mundo, dell’ing. Giancarlo Abate direttore del Settore Infrastrutture e Tecnologie dell’Asp di Cosenza e dello stesso dottor Antonio Adduci, sono stati dunque consegnati i lavori della “camera calda” antistante l’attuale Punto di Primo Intervento che, attraverso un ingresso riservato, consentirà l’accesso diretto delle ambulanze nell’area ospedaliera. All’indomani della consegna dei lavori, la “Eurocostruzioni srl” di San Lucido (CS), l’impresa aggiudicataria dell’appalto con un ribasso del 23,12% che ne ha ridotto il costo da 47mila a 35mila e 600 euro, ha dato l’avvio agli stessi transennando gli spazi (nella foto) che saranno oggetto dell’intervento che, tra l’altro, servirà anche ad assicurare la necessaria privacy ai pazienti all’atto dell’entrata nell’area del Pronto Soccorso.
Pino La Rocca