Anche quest’anno si è celebrata la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato in tutte le diocesi sparse nel mondo. Questa giornata cade inoltre nel centenario della morte di santa Francesca Saverio Cabrini (1917-2017), proclamata da Pio XII nel 1950 ‘patrona degli emigranti’. Il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2017 è incentrato sui minori migranti.

 Partendo e fondando le sue considerazioni sulle parole del Signore Gesù “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me, chi accoglie me, non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato” (Mc 9,37), manifesta la dinamica dell’accoglienza, itinerario necessario per vivere la misericordia.Nel Messaggio il Santo Padre evidenzia la responsabilità di coloro che si chiudono all’accoglienza e quindi alla misericordia: “Chi scandalizza uno solo di questi piccoli, è meglio che con una macina al collo, sia gettato nel profondo del mare” (Mt 18,6). Si coglie nel fenomeno oggi mondiale delle migrazioni un particolare aspetto che focalizza non solo il presente dei minori, soprattutto quelli soli, non accompagnati, ma i problematici aspetti relativi al futuro. Anche sua S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano-Cariati, nel messaggio di Natale ho ribadito l’urgenza di creare delle reti per poter accogliere i nostri fratelli.Nell’ultimo Rapporto immigrazione Caritas e Migrantes hanno fotografato 25 anni di immigrazione in Italia, soffermandosi anche sui minori immigrati. Sono 1.085.274 i minori immigrati presenti in Italia da1 gennaio 2016 .

Tra i minori accolti, al primo posto ci sono minori provenienti dall’Egitto, seguono il Gambia, Albania, Nigeria, Eritrea, Guinea, Costa d’Avorio, Somalia, Mali, Senegal per un totale di 83.970 richiedenti protezione internazionale e sono quasi sempre maschi che lasciano la propria terra in cerca di un futuro migliore ma più delle volte rimangono imbrigliati in reti molto pericolose come lo sfruttamento del lavoro o in traffici illeciti. Sarebbe utile sottolineare i numeri relativi dell’accoglienza, che indicano più concretamente chi oggi sta accogliendo di più in Italia. In questo caso la prima regione è il Molise (11 ogni 1000 abitanti), seguono la Basilicata (4,5), il Friuli –Venezia Giulia (3,9), la Calabria (3,7), l’Umbria e Liguria (3,6), Sardegna (3,4), Toscana (3,3), Piemonte (3,2), Marche (3,0), province autonome di Trento e Bolzano, Puglia e Veneto (2,9), Abruzzo e Sicilia (2,8), Emilia Romagna (2,7), Lazio e Campania (2,5), Lombardia (2,3), Valle d’Aosta (2,2). “La presenza dell’altro ci scomoda ci sconvolge-dice Giovanni Fortino direttore dell’Ufficio Migrantes- e non ci fa vedere la ricchezza che i nostri fratelli hanno”.

ANTONIO LA BANCA