«Le scrivo in merito all’Interpellanza Parlamentare presentata al Ministero dell’Interno per sollecitare la mia rimozione da Sindaco e lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cassano All’Ionio. Dall’interpellanza, intrisa di inesattezze, emerge chiaramente la sua scarsa conoscenza dei fatti, delle circostanze e, in generale, della realtà di questa Città.
Allo stesso tempo è palese che lei ha attinto notizie dal pettegolume strumentale di alcuni personaggi che ancora non riescono a digerire la sconfitta elettorale del 5 giugno e che, nella sfrenata voglia di licenziare un Sindaco “scomodo”, si avventurano in misere manovre, senza tener conto del danno che ne potrebbe derivare per la Comunità.
La prima inesattezza che salta agli occhi è proprio quella relativa alla vicenda dell’interdittiva antimafia riguardante la società “Garofalo Goup”.
Lei deve sapere che sono stato io, sin da subito, a chiedere notizie in merito alla Prefettura di Cosenza. Sempre io ho preteso, con immediatezza, la revoca dell’appalto e la revoca del Presidente del Consiglio, parente diretto dei titolari della Ditta.
Pertanto, l’interpellanza ha l’unico scopo di macchiare l’immagine della Città di Cassano All’Ionio, che ha i problemi riconducibili, purtroppo, ad ogni Comune calabrese, per quanto riguarda la tenuta dell’ordine pubblico, ma che è fatta per la stragrande maggioranza di gente onesta, che neanche lontanamente è vicina alla mentalità mafiosa e criminale.
Spiace solo che l’interpellanza sia servita a macchiare, con accuse infamanti e prive di fondamento, la mia persona e quella dei miei consiglieri, ragazzi appena ventenni e professionisti, che nulla hanno fatto per essere sottoposti alla gogna.
Al contrario, in soli tre mesi di attività, i consiglieri di maggioranza, in maniera compatta, si sono assunti le loro responsabilità di fronte a due pratiche, che certamente non potevano essere gradite agli ambienti del malaffare.
Infatti, con voto palese, in Consiglio Comunale, hanno votato in maniera compatta e senza tentennamenti, per l’acquisizione del Sybaris Motel, bene confiscato.
A proposito di tale seduta del Consiglio Comunale, come mai non è stato informato del fatto che un Consigliere Comunale di opposizione (Gaetani) nel corso del suo intervento è giunto ad oltraggiare la Magistratura ed il Prefetto?
Identico comportamento i miei consiglieri hanno tenuto quando il Consiglio Comunale ha votato, con voto segreto, per la revoca del Presidente del Consiglio.
In entrambi i casi, diverso è stato l’atteggiamento di gran parte dei componenti la minoranza, che si sono astenuti o, peggio, hanno abbandonato l’aula con una scusa, mandando all’esterno segnali manchevoli di limpidezza ed inequivocabile trasparenza.
I miei consiglieri, a suo parere, cosa avrebbero dovuto fare per dimostrare che non sono corrotti e conniventi con la mafia e che non ci sono infiltrazioni nel Comune?
Può stare tranquillo, insieme a tutti gli altri parlamentari firmatari dell’interpellanza, il mio vissuto politico ed umano testimonia che nessuna ombra grava sulla mia persona e su quella dei consiglieri comunali di Cassano, almeno per quanto riguarda la maggioranza consiliare che mi aiuta nel lavoro, certo non facile, di risollevare le sorti di questa Comunità.
Mi permetto di dirLe, in ogni caso, che atti come quelli da lei sottoscritti servono solo ad indebolire, al cospetto della criminalità organizzata, l’agire di un Sindaco che ha giurato di salvaguardare solo ed esclusivamente gli interessi della collettività onesta di Cassano All’Ionio.
Allo scopo, quindi, di renderla consapevole della vera realtà del Comune di Cassano All’Ionio, La invito a venire in Municipio, in una data a Lei più congeniale, ma in tempi brevi, per un confronto civile e democratico, scevro da ogni forma di animosità e recriminazione.
La sua coscienza di uomo prima e di rappresentante delle Istituzioni dopo non potrà che indurLa ad accettare questo mio invito.
Nell’attesa voglia gradire i più cordiali saluti.»
Dalla Residenza Municipale, 23 Novembre 2016
Giovanni Papasso