Il movimento politico “Area Futuro” di Villapiana si schiera per il NO al Referendum, ne spiega chiaramente le ragioni e, pur lasciando libertà di voto ai propri simpatizzanti, si dice pronto ad un “porta a porta” per orientare il voto a favore del NO. Lo ha fatto convocando un’apposita conferenza-stampa nella quale, oltre che del Referendum, si è parlato del destino del centro-destra in Italia alla complicata ricerca di una unità e di un leader-ship condivisa.

Protagonisti della discussione il segretario Luigi Dramisino ed il presidente del consiglio comunale Michele Grande. Oltre ad una sventagliata di numeri (46 gli articoli che verrebbero cambiati, 16 le materie di competenza del nuovo Senato non eletto dai cittadini, 100 nuovi titolari di immunità…), Dramisino, nel sostenere le ragioni del NO, ha parlato di diverse “zone d’ombra” della riforma sottoposta al Referendum e contestata da illustri costituzionalisti anche per il pericolo latente di un deficit di democrazia e di deriva autoritaria. Altrettanto articolato e deciso il NO del presidente Grande che ha bollato la Riforma-Renzi come frettolosa e confusa, che modifica oltre un terzo di una Costituzione redatta da padri costituenti eletti dal popolo ed appartenenti a tutti i partiti e che si risolverà in un’aspra sfida politica che vede un partito contro tutti gli altri. «Tra questi – ha dichiarato Michele Grande prendendo le distanze dalle scelte di Giorgia Meloni ed esprimendo apprezzamento per lo sforzo che sta compiendo Parisi di chiamare a raccolta le forze moderate – un centrodestra oggi unito a sostenere il NO ma incapace, subito dopo il Referendum, – ha concluso il presidente Grande ricordando le sue figure di riferimento (Almirante e Fini) – di fare sintesi e di sottrarsi alle lusinghe populiste di Salvini che, cavalcando l’onda del razzismo più becero, si candida alla leader-ship del centrodestra».
Pino La Rocca