CORIGLIANO – In questi giorni nello spiazzale antistante la chiesa di Santa Maria ad Nives si è svolta la “Festa dei Popoli”. Il nostro padre Arcivescovo Giuseppe Satriano ha fortemente voluto questo momento di incontro tra i vari popoli presenti nella diocesi di Rossano-Cariati, mettendo in risalto lo scambio reciproco che è presente tra i vari popoli e la collaborazione tra i vari gruppi.

La festa, che è stata promossa dalla Diocesi Rossano-Cariati per il tramite dell’ufficio missionario, ha visto la collaborazione della Caritas Diocesana e dell’ Ufficio Migrantes, la partecipazione di diverse associazioni che si occupano del fenomeno dell’immigrazione presenti nel territorio afferente alla diocesi. La Festa si è sviluppata in diversi momenti tra cui la preghiera comunitaria, la presentazione dei vari popoli e la conoscenza delle varie culture attraverso i loro piatti tipici e i loro abiti tradizionali, il tutto presentato al pubblico presente dalla mediatrice culturale Carmen Florea vestita per l’occasione in abito tipico della Romania.
Importante durante la festa le testimonianze dei fratelli immigrati che hanno raccontato il loro vissuto di sacrifici, gioie e dolori per coronare il loro sogno di una vita migliore, lontani da guerre e povertà.
La Festa dei popoli è stata un occasione importante per incontrare e conoscere le varie etnie. Una diversità culturale che nella nostra Diocesi vede tantissime nazioni tra cui ricordiamo: Romania, Ucraina, Bulgaria, Albania, Lituania, Polonia, Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria, Ghana, Etiopia, Filippine, India, Costa D’avorio tra quelle più diffuse. “Tutte queste popolazioni e queste varie etnie-dice Don Enzo Malizia direttore dell’Ufficio Missionario sono venuti qui per realizzare i propri sogni, migliorare le loro condizioni di vita o perché fuggono dalla guerra”. “Una storia che si ripete, anche i nostri nonni o i nostri genitori sono partiti in America o in Australia in cerca di un futuro migliore” ha ribadito Don Pino Straface direttore della Caritas Diocesana. “E’ importante mostrare il volto bello dei migranti, quello reale che non sempre passa attraverso i media – dice Giovanni Fortino direttore dell’Ufficio Migrantes – cioè il vissuto di ognuno, la bellezza della diversità che diventa arricchimento”. In ultimo padre Lorenzo Fortugno ha ricordato che la sua parrocchia è impegnata in prima linea proprio per aiutare tutte le persone immigrate in difficoltà e non solo.