TREBISACCE – Controllo delle linee Enel di alta tensione che attraversano l’Alto Jonio partendo dalla Centrale Sant’Irene di Rossano? Osservazione dall’alto alla scoperta di sempre più frequenti piantagioni di marjiuana? Monitoraggio dei pochi boschi salvatisi dagli incendi?
Niente di tutto questo! Solo all’indomani l’arcano di un elicottero giallo che ha sorvolato la fascia costiera dell’Alto Jonio per l’intera mattinata di mercoledì, è stato svelato, ma questa volta si tratta di una notizia incoraggiante e che va in controtendenza con le voci discordatnti sul destino della nuova S.S. 106: l’elicottero giallo (nella foto) che ha sorvolato a lungo l’Alto Jonio da Sibari a Roseto Capo Spulico con un oggetto misterioso che penzolava legato a un cavo d’acciaio e che per tutto il tempo ha tenuto con il naso all’insù un sacco di gente, era intento, con l’utilizzo di una sofisticata attrezzatura tecnologica ad ultrasuoni, ad effettuare rilievi geo-gnostici sul tracciato della realizzando S.S. 106, sia per annotare la presenza in superficie di ostacoli fisici (case, masserie, strade, ponti…), sia per controllare la tipologia del terreno del sottosuolo all’interno del quale si dice ci sia del gas. Tutto questo lascerebbe pensare che la realizzazione della nuova S.S. 106 Sibari-Roseto non è bloccata ma che, contemporaneamente alla fase realizzativa del primo lotto Sibari-Trebisacce, che dovrebbe partire nel prossimo anno, si sta lavorando ad alcune correzioni che rendano meno onerosa e più compatibile la spesa per il tratto più impegnativo a causa dell’orografia del territorio che è quello tra Trebisacce e Roseto Capo Spulico.
Pino La Rocca