ROSETO CAPO SPULICO – Gli amministratori in carica corrono ai ripari e in 24 ore risolvono il problema della crisi idrica scoppiata mercoledì 2 novembre e risolta giovedì 3. Ma come hanno fatto? Hanno nottetempo scavato pozzi artesiani, o hanno trovato in tutta fretta fonti alternative di adduzione idrica? Niente di tutto questo: hanno semplicemente contattato la Sorical e fissato un appuntamento per lunedì prossimo per ripianare il debito sottoscrivendo un piano di ammortamento delle somme che il comune ha accumulato nei confronti della società che gestisce l’acqua potabile in Calabria.
Questa volta a rimanere senz’acqua è toccato a Roseto e ad altri numerosi comuni fuori Provincia che hanno superato il limite di tolleranza del debito nei confronti della Sorical. In realtà, quando un comune supera la soglia dell’indebitamento e non risponde ai reiterati solleciti della concessionaria del servizio, la Sorical, previa la doverosa informativa al Comune moroso e a tutte le istituzioni preposte (in particolare alla Prefettura), avvia la procedura di riduzione graduale dell’acqua potabile, salvaguardando ovviamente i livelli minimi che spettano di diritto, che sono di 260 litri al giorno per ogni abitante. Lo ha ben spiegato il Geom. Franco Armentano funzionario-dirigente dell’ex Ufficio-Acquedotti di Trebisacce, oggi sede della Sorical che ha competenza su tutto il territorio che va da Rocca Imperiale a Cariati, compresi quindi Corigliano e Rossano, secondo cui sono tantissimi i comuni calabresi morosi nei confronti della Sorical che si vede costretta a questo stratagemma sia per rispetto verso i comuni che pagano, sia per poter assicurare un servizio soddisfacente. Ma perché, si sono chiesti sul web alcuni cittadini di Roseto, non si è provveduto prima a pagare la bolletta? E se si trattava di una interruzione idrica annunciata, perché le famiglie non sono state messe al corrente che ci sarebbe stata una drastica riduzione dell’acqua? Richieste legittime a cui si cercherà di ovviare la prossima volta perché per il momento il problema è risolto!
Pino La Rocca