Erano le 7.30 quando ieri mattina la nave Phoenix di Malta facente Parte dell’organizzazione umanitaria Moas con a bordo 415 migranti provenienti dal sud Africa ha scalo presso il porto di Corigliano. Da gennaio 2015 ad oggi quello di ieri è il decimo sbarco di disperati che avviene all’interno della struttura portuale coriglianese. I numeri di questo sbarco sono: 346 uomini, 8 donne, 61 minori non accompagni e purtroppo anche tre cadaveri, quelli di due uomini ed una donna, moeri nei giorni scorsi durante la calca che si è registrata nel mare di Sicilia al momento del salvataggio.

I tre cadaveri si trovano ora presso l’obitorio del cimitero cittadini in attesa che venga effettuata l’autopsia, infatti, si è saputo che a causa della precarietà dei soccorsi, le salme sono giunte nel porto ausonico in stato di decomposizione e quindi il lori riconoscimento si è reso molto difficile, da qui la decisione della procura di Castrovillari di procedere all’esame autoptico. Tornando allo sbarco tutto si è svolto senza problemi, anche perché la macchina organizzativa, coordinata dalla prefettura di Cosenza, ha funzionato per il meglio. “Ormai sono diversi gli sbarchi che sono stati effettuati qui a Corigliano, ed abbiamo un’organizzazione che funziona perfettamente”. Lo ha detto il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, che ha presenziato ieri mattina allo sbarco. “Tutto funziona grazie al contributo di tante componenti, dalla Capitaneria di porto alle diverse associazioni – ha aggiunto Tomao – il 118 e la Croce Rossa, la protezione civile, le forze dell’ordine e il Comune di Corigliano. Sapere che a bordo c’erano anche tre salme, rende la situazione ancora piu’ drammatica – ha detto invece Francesco Oranges, vice sindaco di Corigliano – e noi facciamo ogni volta cio’ che possiamo, con difficolta’ ma anche con profondo spirito di umanita’ e di solidarieta’”. Tra i migranti, è stata registrata un’altissima percentuale di scabbia, oltre il 90%, gli stessi dopo le prime cure sono stati trasferiti nelle regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Abruzzo, come previsto dal piano nazionale. I minori, invece, sono stati accolti nei centri di accoglienza locali, individuati dalla prefettura di Cosenza. Questa volta, quindi, i minori non sono rimasti a Corigliano come invece accaduto nel corso degli sbarchi precedenti, tutto ciò era stato espressamente richiesto in precedenza dalla locale amministrazione comunale alle prese dallo scorso 29 giugno con la gestione di oltre 100 minori. Complessivamente, con i 415 sbarcati ieri sale a 4348 il numero complessivo dei migranti approdati a Corigliano.