Nel corso delle ordinarie attività di controllo in materia fiscale, le Fiamme Gialle cosentine hanno riscontrato che un imprenditore operante nel settore del commercio di metalli preziosi ha intrattenuto molteplici rapporti commerciali con numerose persone fisiche regolati per denaro contante. I movimenti di denaro contante sono risultati essere sopra la “soglia” di tracciabilità fissata per legge, fino al 31.12.2015, in euro 1.000 ed oggi in euro 3.000.
In particolare, dall’esame della documentazione contabile esibita dall’imprenditore i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari hanno accertato che, nell’anno 2012, sono state registrate operazioni di acquisto di beni da oltre 140 soggetti privati per contanti, ciascuno di importo superiore alla soglia prevista dei 1.000 euro, per complessivi 276.456 euro. Pertanto i finanzieri hanno proceduto alla contestazione delle operazioni finanziarie avvenute in violazione della limitazione dell’uso del denaro contante e dei titoli al portatore tra privati, cosiddette operazioni “sopra soglia”, per cui è prevista una sanzione della pena pecuniaria applicabile fino al 40% delle operazioni poste in essere, ovvero, nel caso di specie, oltre 110.000 euro. Con riguardo alle contestazioni verbalizzate, l’imprenditore si è giustificato affermando di non essere a conoscenza del limite di legge per i pagamenti in contanti, mancata conoscenza che evidentemente non poteva sanare l’irregolarità. Ponendo limiti all’uso del denaro contante, il legislatore vuole incentivare l’utilizzo di forme di pagamento tracciabili (quali, ad esempio, bonifici, assegni non trasferibili, utilizzo della moneta elettronica), mezzi che consentono di evidenziare eventuali fenomeni di riciclaggio di provento illecito.