Tragedia e giallo. Sono i lugubri contorni del gravissimo fatto di cronaca che ha sconvolto la festiva giornata dell’Epifania nel piccolo comune collinare ed albanofono di San Giorgio Albanese che guarda sulla costa jonica sibarita, nel Cosentino. Dove nella tarda mattinata di ieri è stato rinvenuto il corpo senza vita d’un adolescente di sedici anni, Mattia Vangieri, del luogo. «Un ragazzo perbene», «tranquillo», «senza alcun grillo per la testa»: così viene unanimemente descritto da quanti nel piccolo paesino d’appena millecinquecento anime lo conoscevano, praticamente tutti.
Figlio d’una coppia d’insegnanti, il papà è da poco andato in pensione, Mattia, loro secondogenito, frequentava il terzo anno presso il liceo scientifico nel vicino comune montano di Acri. Il suo corpo esanime, dopo un’intera nottata di ricerche scattata alle tre da parte dei carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, allertati proprio dai preoccupatissimi genitori i quali non l’avevano sentito rincasare, è stato rinvenuto a poche decine di metri proprio dalla Stazione dei carabinieri di San Giorgio Albanese.
Il cadavere del sedicenne è stato trovato riverso sulla ringhiera del cortile d’una piccola palazzina, a quanto pare abitata soltanto al suo terzo piano. E dalla quale, forse, sarebbe precipitato nel tentativo d’arrampicarsi su un balcone. O forse no. Mattia stava davvero cercando di salire sul balcone di quella palazzina? E perché avrebbe dovuto farlo? La dinamica dell’accaduto non è per nulla chiara. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia coriglianese diretta dal capitano Francesco Barone, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura di Castrovillari, Maria Sofia Cozza. Il magistrato inquirente ha immediatamente disposto il sequestro della salma, che, dopo il primo esame cadaverico esterno da parte del medico legale incaricato, il dottor Silvio Trotta, è stata ricomposta e trasportata presso l’obitorio dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano.
Il pubblico ministero castrovillarese ha già disposto che sul corpo debba effettuarsi un approfondito esame autoptico e gli esami tossicologici. Secondo quanto è emerso dal primo esame, la morte di Mattia risalirebbe alla notte e sarebbe attribuibile a cause accidentali. Numerosissimi sono i traumi sul corpo dell’adolescente, a cominciare dall’addome che avrebbe violentemente urtato contro la ringhiera del cortile sottostante la palazzina, e dalla testa che ha battuto contro il cemento su cui poggia la stessa ringhiera. Già, ma che ci faceva il ragazzo presso quella palazzina durante la notte? Una domanda che, per il momento, resta avvolta nel più profondo mistero considerato che quella zona di San Giorgio Albanese è distante dalla zona del paese in cui Mattia viveva coi genitori. E considerato che è distante pure dalle case degli amici che lo stesso adolescente frequentava.
Si parte, dunque, proprio da dov’è stato rinvenuto il suo corpo, dopo l’intera nottata di ricerche quando ci si era resi conto che Mattia non era rientrato a casa dopo avere partecipato ad una festa presso un bar del paese per l’arrivo dell’Epifania. Lì sarebbe stato visto per l’ultima volta, intorno alle due della notte. I carabinieri stanno adesso accertando in compagnia di chi fosse il ragazzo durante la serata precedente alla sua tragica morte. Alcune persone sarebbero state già sentite per sommarie informazioni testimoniali, ma su cosa abbiano visto o sentito ancora nulla è trapelato.
Entro la giornata di venerdì presso l’obitorio dell’ospedale di Rossano sarà effettuata l’autopsia, per la quale il magistrato inquirente avrebbe già indicato il nome del medico legale Walter Caruso di Castrovillari.