Un consigliere regionale avrebbe eterodiretto l’“operazione”, poi fallita. E Geraci a sorpresa ha concesso la sua poltrona a Sapia del M5S…
«Senza alcun intento polemico, ma solo in ossequio ad un dovere di trasparenza verso i cittadini che credo dovrebbe orientare l’azione di chiunque s’avvicini a qualunque titolo alla politica, prendo atto che nessuno degli altri consiglieri comunali d’opposizione ha inteso appoggiare la nostra proposta di presentare una mozione di sfiducia al sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci». È quanto afferma il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Francesco Sapia.
Il quale, proprio ieri, unitamente a una delegazione pentastellata, è stato ricevuto proprio dal primo cittadino al fine d’interloquire su talune questioni scottanti connesse alla “gestione” delle continue fuoriuscite di percolato dall’ex discarica per i rifiuti solidi urbani cittadina di contrada Cotrica.
E il sindaco, a sorpresa, ha concesso a Francesco Sapia d’accomodarsi al proprio posto, proprio sulla poltrona del sindaco dietro la scrivania del suo stesso ufficio (foto). Una provocazione quella di Geraci? Forse.
Ma torniamo all’aspetto politico, che, a quanto pare, è rimasto lettera morta durante il colloquio tra Sapia e gli altri delegati dei 5 Stelle da una parte, e il primo cittadino coriglianese dall’altra.
«Al di là della posizione più o meno critica che ogni singolo consigliere comunale può legittimamente avere – afferma Sapia – credo che presentare la mozione di sfiducia, permettendo alla pubblica assise comunale di discutere sull’operato della Giunta Geraci, sarebbe un grande esercizio di democrazia e il dibattito che ne deriverebbe avrebbe una sua utilità politica a prescindere dall’esito della votazione; ciò è ancora più vero – continua il consigliere pentastellato – alla luce del tangibile malcontento che versa tra la popolazione coriglianese».
Poi, con rammarico, conclude: «Dopo una serie di contatti informali con le altre forze d’opposizione devo prendere atto d’essere l’unico consigliere comunale a pensarla così, ma ciò non toglie che il Movimento 5 Stelle di Corigliano, Calabro, di cui m’onoro d’essere il portavoce, resta a completa disposizione degli altri consiglieri comunali qualora qualcuno tra essi, in un momento successivo, decidesse di rivedere la propria attuale posizione».
È evidente come la “mossa” di Sapia abbia messo a nudo tutte le deficienze politiche da parte delle minoranze consiliari coriglianesi – e minoranze è un termine di gran lunga più appropriato rispetto a quello di “opposizioni” – solo e soltanto effimeramente critiche nei confronti dell’amministrazione comunale retta dal sindaco Geraci e il più delle volte solo e soltanto a mezzo stampa, come l’ultima sortita del capogruppo del Partito democratico, Giovanni Spezzano, sul tema della viabilità comunale.
Ciò mentre sul conto di consiglieri di minoranza espressioni di partiti e movimenti di centrodestra emergono indiscrezioni circa una loro presunta disponibilità ad una iniziativa “eterodiretta” da parte d’un consigliere regionale, finalizzata alla presentazione delle dimissioni in blocco davanti a un notaio d’un numero di consiglieri eterogeneo tra l’attuale maggioranza-Geraci e le minoranze consiliari, per formare una maggioranza protesa a mandare a casa il Consiglio comunale coriglianese e con esso il sindaco Geraci e la sua Giunta.
La stessa operazione che ha visto soccombere, nelle scorse settimane, dapprima il sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, e subito dopo il collega di Rossano, Giuseppe Antoniotti. Un “disegno” già abbandonato a Corigliano Calabro? Vedremo…