Inquirenti sulla scena del crimine (foto). Già. A distanza di poco più d’una settimana dall’efferanto omicidio del 52enne Carmine Avato, il muratore incensurato di San Cosmo Albanese, colpito sei volte ed ucciso dai proiettili d’una pistola calibro 7,65 durante la nottata tra sabato 14 e domenica 15 novembre scorsi, nella mattinata di ieri gl’investigatori sono tornati sul luogo teatro del delitto, praticamente davanti all’abitazione della stessa vittima del brutale assassinio, i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di domenica scorsa, dopo l’effettuazione dell’autopsia avvenuta nella giornata precedente.

Al nuovo sopralluogo tenutosi ieri mattina hanno preso parte il sostituto procuratore di Castrovillari titolare del fascicolo d’indagine, Maria Grazia Anastasia, il consulente medico legale nominato dallo stesso magistrato, il professor Aldo Barbaro di Reggio Calabria e due suoi ausiliari, alcuni consulenti tecnici nominati dai familiari dell’ucciso, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano Calabro, capitano Francesco Barone, tre sottufficiali della stessa Compagnia dell’Arma, gli avvocati Chiara Penna ed Antonello Calvelli del foro di Cosenza, Maurizio Minnicelli e Salvatore Barca del foro di Castrovillari i quali assistono i familiari della vittima.
Sono stati effettuati rilievi fotografici e misurazioni facendo riferimento al fascicolo fotografico con relativa planimetria redatto dai carabinieri. Nel pomeriggio, invece, gli stessi inquirenti ed avvocati hanno ispezionato l’autovettura Opel appartenuta ad Avato, davanti alla quale il killer gli ha esploso addosso i sei colpi di pistola.
Nei prossimi giorni, inoltre, il magistrato, il consulente medico legale, gl’investigatori dell’Arma e gli avvocati, esamineranno gl’indumenti della vittima e i reperti balistici raccolti durante la notte in cui s’è consumato il delitto. Tutte operazioni finalizzate a ricostruire con esattezza scientifica la dinamica dell’omicidio del 52enne.
Carmine Avato è stato colpito nella parte superiore e frontale del corpo: uno, probabilmente, il colpo fatale che lo ha raggiunto al cuore, mentre due dei sei colpi lo avevano ferito a un braccio e a un dito. All’interno del cadavere, durante l’autopsia, erano stati rinvenuti due dei sei proiettili esplosigli addosso mentre rincasava.
Le indagini sarebbero orientate su un omicidio maturato in ambito familiare. Avato, padre di tre figli due dei quali minorenni, era in procinto di separarsi legalmente dalla moglie. Una causa di separazione che era cominciata come consensuale e che in una fase successiva s’era “trasformata” essendo emersi forti dissapori tra i due coniugi.