“Non siamo qui per critiche o attacchi verso chi ha deciso io andassi a casa. Sono qui per dire che voglio continuare ad essere usato da cassano per il bene di questa citta’”.
Sono iniziati gli incontri con la gente del Sindaco uscente Giovanni Papasso. Il primo appuntamento si è tenuto presso la delegazione municipale di Doria in una sala gremita di gente. Presenti anche consiglieri comunali ed assessori uscenti. “Bisogna ripresentarsi al popolo” ha detto Papasso durante il suo intervento “perché il mio mandato è finito. Finito non perché lo ha voluto il popolo o perché sono stato un Sindaco che non ha lavorato, ma al contrario, perché ho lavorato troppo e le cose avevano preso la piega giusta.
Finalmente Cassano aveva intrapreso un cammino di cambiamento, quel cambiamento che merita perché questo paese, fin troppo bistrattato, è fatto di gente onesta, perbene e laboriosa che merita di avere un Sindaco che li serva in tutto e per tutto. Io devo molto alla gente di Cassano perché mi hanno eletto Sindaco e sappiate cari amici” ha riferito ancora “essere eletto Sindaco è bellissimo! Ma ti senti investito da una grande responsabilità perché se sbagli trascini nel baratro l’intera città.”.
“Quando siamo stati eletti abbiamo ereditato un comune, inteso come territorio, che andava per i fatti propri. Non erano garantiti nemmeno i servizi essenziali. Ci accusano che abbiamo utilizzato i soldi delle ferriti, ma noi le ferriti le abbiamo anche smaltite dalle località di Chidichimo e Tre Ponti”.
“Cassano ha riguadagnato spazio agli occhi di chi ci vedeva solo come il comune della delinquenza. Abbiamo ridato dignità”.
“Ho fatto il Sindaco in questi tre anni e l’ho fatto con il cuore mettendoci tutta la mia passione, il mio entusiasmo e la buona volontà. Ma devo confessarvi che da agosto mi sentivo un “Sindaco terminale” perché sentivo che il tempo era sempre poco e non mi sarebbe bastato per fare tutto quello che avevo programmato perché i franchi tiratori erano pronti”. “Andiamo a casa” sottolinea nuovamente “perché abbiamo lavorato. Ma il danno non è stato fatto a me, anche se ad essere colpito sul piano personale sono stato io. Il danno” continua “è stato fatto ai cittadini di Cassano che davvero non meritavano questo”. “Io penso che noi che facciamo politica” ha rimarcato Papasso “dobbiamo essere usati dal popolo che ci elegge e non viceversa perché abbiamo una grossa responsabilità.” “Mi dicono di non pensare a quello che è successo ed andare avanti perché sicuramente saremo rieletti, ma sarà, anche, difficile riprendere un attivismo che è stato bloccato. Sarà difficile ricominciare perché bisognerà rimettere in ordine tutto per recuperare il tempo perduto”.
“Non vogliamo fare attacchi, scendere in polemiche becere che rischiano di far male alla città tutta. Vogliamo parlare dei problemi della gente, delle criticità del territorio. Non vogliamo fare campagna elettorale su quello che è stato fatto, fare elenchi di attività realizzate, perché non sono io a doverlo dire, sono i fatti stessi che lo dimostrano. Basta farsi una camminata per il territorio e vedere come è cambiato il volto della città che è stata attenzionata a 360 gradi dal mare al monte.
Stavano per partire diversi cantieri per la realizzazione di opere già finanziate: per la Scuola elementare di Via Siena, l’acqua potabile a Marina di Sibari, depurare il canale di scarico a Sibari, opere di urbanizzazione a Sibari, la strada della Madonna della Catena, le Grotte di Sant’Angelo, rete idrica a Sibari, nuovi loculi al Cimitero e la sistemazione del piazzale antistante, il recupero e rifacimento del Parco Roberta Lanzino, Piazza Capolanza, Scuola Media Biagio Lanza, Scuola Media De Nicola di Lauropoli, acque bianche a Lauropoli, campo di calcetto a 5 a Bruscate, illuminazione a contrada Algheria, Piano di recupero del centro storico tramite l’acquisto di 20 alloggi da destinare alle famiglie bisognose, recupero della Torre di Milone, dei bagni e della zona antistante.
“Penso davvero di aver lavorato con il cuore, di aver fatto Politica con la P maiuscola. Quello che si è consumato è stato un agguato vero e proprio, sono stato sparato alle spalle. Beh, potevano anche spararmi, non dico certo di no, visto che avevano già deciso, ma avrei preferito lo facessero almeno guardandomi negli occhi. Ringrazio col cuore chi si è dato da fare per impedire questo disastro, dalle associazioni, ai sindacati, ai partiti che si sono mobilitati. Ma anche e soprattutto alla tanta gente che incontro, che mi ferma e mi dice vai avanti, non ti arrendere, stai in trincea”. “Inseguirò il mio sogno di tornare ad essere Sindaco, il Sindaco del popolo, il Sindaco della gente, tra la gente e per la gente, il Sindaco dei poveri e degli ultimi che sempre sono stati ascoltati, il Sindaco degli imprenditori. Io voglio bene a Cassano. Io non voglio utilizzare Cassano ma voglio continuato ad essere utilizzato da Cassano”.
Cassano All’Ionio, 13 Novembre 2015
COMITATO PAPASSO SINDACO