La richiesta di una rivisitazione, da parte del presidente Oliverio al ministro della Giustizia Orlando,del decreto ministeriale che giorni fa ha previsto solo ventitre posti per i precari della giustizia calabresi, che sono in tutto 670. Ancora, un progetto regionale, sostenuto con i fondi Por, di formazione e che dia la qualifica di operatore giudiziario a questi lavoratori. Sono i due risultati più importanti del faccia a faccia che si è avuto stamattina, alla cittadella regionale, tra il segretario regionale Funzione pubblica Cgil Calabria Alessandra Baldari e, in rappresentanza del presidente Oliverio, del capo della segreteria Franco Iacucci e del capo di gabinetto Gaetano Pignanelli. La Funzione pubblica Cgil ha inoltre richiesto che il presidente Oliverio solleciti il ministro a rivolgere per la maggior parte alla Calabria i 5 milioni di fondi Pon previsti nel decreto, vista la penalizzazione del numero di posti dell’ufficio per il processo in regione.  Il confronto, insiema anche ad una delegazione dei precari della giustizia,  è seguito a un sit in di almeno un centinaio di lavoratori sotto la sede della cittadella a Catanzaro. “Un incontro positivo – ha detto al margine per la Fp Cgil Alessandra Baldari – in cui si è vista apertura da parte della Regione verso questa vertenza e sostanziale unicità di intenti col sindacato”. Il presidente della Regione, hanno detto Iacucci e Pignanelli, ha già inviato un telegramma al ministro Orlando per affrontare al più presto la questione dei precari della giustizia calabresi e già nella prossima settimana è previsto un incontro della Cgil con l’assessore Roccisano per delineare meglio il progetto di formazione  regionale, che dovrà coinvolgere tutti i 670 tirocinanti, da sviluppare attraverso i fondi europei, di cui si è parlato stamattina.“Uno scandalo, un’indecenza questo decreto, uno schiaffo per la Calabria – ha detto la Baldari per la Cgil, ribadendo al tavolo con la Regione che “come è noto c’è una gravissima carenza di personale negli uffici giudiziari calabresi. Vista questa premessa e visto l’alto numero dei tirocinanti in Calabria, e le promesse del ministro Orlando, aspettavamo un risultato ben diverso e certo non un bando dal ministro Orlando per 23 posti, senza alcuna logica. Stiamo pretendendo e pretendiamo che gli uffici giudiziari insieme a noi chiedano più posti per questi lavoratori, che non hanno fatto solo da supporto ma hanno lavorato per anni. Per questo abbiamo chiesto oggi quale può essere il ruolo della Regione in questa vicenda. Non può esserci sviluppo senza il funzionamento della giustizia” ha detto ancora Alessandra Baldari. In un atteggiamento di apertura verso il sindacato e verso la vertenza dei precari della giustizia, Iacucci e Pignanelli per il presidente Oliverio in risposta alla Cgil hanno detto che “Oliverio nell’incontro che avrà col ministro Orlando porterà con forza il problema dei tirocinanti della giustizia calabresi. Si dice sempre che occorre sostenere gli uffici giudiziari e questi tirocinanti rientrano decisamente in questa logica”.

I precari della giustizia in Calabria, lo ricordiamo, sono 670 persone in mobilità, che hanno già perso il loro lavoro e sono stati impiegati negli anni per lo più come amministrativi negli uffici giudiziari attraverso dei tirocini, ma di fatto hanno svolto lavoro vero e proprio nello smaltire le pratiche accatastate negli uffici giudiziari molto carenti di personale.

Il decreto emesso da poco penalizza molto la Calabria, come una sorta di beffa, per un bando indirizzato solo al 2 per cento dei lavoratori, che pure, in Calabria, sono il numero più alto rispetto a tutte le altre regioni, le stesse per le quali, però, il decreto ministeriale ha previsto un numero ben più alto di posti.