Un pescatore amatoriale li ha catturati nel tratto di mare che va da Mirto ai Laghi di Sibari. L’analisi del docente Piraino
Cresce la preoccupazione sul problema dei tonnetti con la spina bifida dopo che un pescatore amatoriale li ha catturati in prossimità di Mirto e dei Laghi di Sibari. Il fenomeno era venuto alla ribalta quando alcuni pescatori sportivi avevano segnalato la pesca di piccoli tonnetti alletterati, una specie di tonno molto diffusa nel Mediterraneo e caratterizzata dalla colorazione azzurro-bluastra del dorso screziato, con la spina dorsale “doppiata”.
Gli sportivi dopo aver catturato, eviscerato e mangiato i pesci hanno notato subito che qualcosa non andava, essi infatti avevano la spina dorsale “bifida”. Un’anomalia scheletrica che secondo il docente di Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’ateneo salentino, Stefano Piraino è dovuto a variazioni nell’attività spaziale e temporale di geni che comandano la costruzione del corpo del pesce, nello specifico lo sviluppo anomalo può manifestarsi sotto l’influenza di particolari condizioni ambientali, tra cui probabilmente anche fenomeni d’ inquinamento.
Nel settembre 2014 fu presentata un’interrogazione in Parlamento, proprio legata al fatto che a Fiumefreddo Bruzio lungo il mar Tirreno cosentino furono trovati degli esemplari che dopo un’attenta analisi condotta in un laboratorio privato, risultarono essere contaminati da idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili, componenti chimici pericolosi per la salute dell’uomo. Allora, sembrava che in Calabria fosse stato un caso isolato, e con la pesca di nuovi esemplari, proprio in prossimità dei Laghi di Sibari, si riaccende il timore per la qualità di salute dei nostri mari, nonostante le rassicurazioni del professor Fabio Marino, docente di Ittiopatologie e tecniche diagnostiche, dipartimento di Chimica, Farmacologia e Biologia Ambientale UNIME e Vice Presidente della Società Italiana di Patologia Ittica, che definisce una bufala l’allarme e spiega il fenomeno come una condizione fisiologica normale nel tonnetto, nota da tempo, ma riportata solo su pochi testi scientifici, addirittura considerata caratteristica di specie.