La sorprendente disavventura di un nutrito gruppo di turisti: sono andati via a mani vuote
Viaggiare è bello, ed è altrettanto bello portarsi a casa un ricordo. Ma nella Cassano Jonio così ricca di tanti patrimoni artistici e culturali – tali da fare invidia a chi non ne possiede neppure un decimo ma nonostante tutto riesce a valorizzare il poco che ha – mancano i negozi di souvenir. Già, perchè a mancare è la stessa “materia prima”, i souvenir, appunto.
Tale “mancanza” è lamentata dai turisti in visita da alcuni giorni in città, i quali, intenzionati ad acquistare un souvenir di Sibari o di Cassano – nello specifico una semplice calamita, una di quelle che s’attaccano al frigo per intenderci – che raffigurasse uno dei tanti emblemi che contraddistingue il luogo, si sono dovuti arrendere all’evidenza che non ne esistono. La contraddizione sta nel fatto che se avessero voluto, avrebbero potuto portare a casa calamite…di Milano, di Roma e persino della vicina Sicilia! Eppure il nostro territorio è pieno di patrimoni artistici d’eccellenza. Basti pensare al Parco archeologico di Sibari, dove si trovano i resti dell’antica Sybaris fondata dagli Achei nel 720 a. C. e distrutta nel 510 a.C.. Dopo quindici secoli dalla sua scomparsa vengono giornalmente portati alla luce importanti reperti storici che sono conservati all’interno del Museo archeologico della Sibaritide.
La torre di Milone, altro simbolo eccellente di Cassano, che svetta sulla strada dell’antica Stazione, edificata nel ricordo d’un partigiano di Pompeo ucciso durante un conflitto appunto tra Cesare e Pompeo, di nome Milone, dopo che la sconfitta di Sybaris aveva fatto diventare la città una colonia romana. Dopo la caduta romana la città subì il dominio dei Goti e dei Longobardi, le cui tracce sono state rinvenute nel complesso carsico delle Grotte di Sant’Angelo, importantissimo fiore all’occhiello di Cassano. Nelle grotte, situate nel complesso roccioso di Monte San Marco che sovrasta l’abitato di Cassano, s’aprono numerose grotte d’interesse naturalistico, archeologico e speleologico, e in occasione d’eventi importanti è il palcoscenico naturale per l’organizzazione di suggestivi concerti.
Altra importante attrazione locale sono le Terme Sibarite, già conosciute in epoca greca e romana e sin d’allora riconosciute ed apprezzate per le preziose risorse. Le sue acque, classificate come ipotermali – infatti la temperatura è costantemente di 25 gradi centigradi – sono sulfureee e medio minerali. Resti antichi di bagni termali si trovano accanto alla Torre di Milone, mentre l’antica fontana dell’acqua sulfurea, restaurata alcuni anni fa, si trova nelle vicinanze delle Terme e fa parte dell’importante patrimonio di fontane sparse per la città, come la Fontana dei Leoni posta in piazza Sant’Eusebio nei pressi della Basilica, altro importante monumento storico, il lavatoio di Piè d’Ulivo, quello di Via Diaz, la fontana di Piazza Paglialunga e quella dei Cappuccini.
Per non parlare delle chiesette sparse nell’affascinante centro storico, che fanno parte della storia e delle consuetudini d’una città ricca di storia e di consuetudini antiche. La Chiesa Cattedrale di Cassano, dedicata alla Natività della Vergine, vanta una storia antichissima pur essendo stata molte volte “rimaneggiata” o addirittura riedificata a causa delle vicissitudini che colpirono la diocesi. Essa è ubicata nella parte bassa della città, dove, secondo alcune fonti, anticamente sorgeva il Tempio di Giove e dove, più tardi, intorno ad un maestoso albero d’alloro, le prime comunità cristiane si riunivano in preghiera e dipinsero, entro un’edicoletta, l’immagine di Maria. Da qui deriva il nome della Madonna del Lauro che tutt’oggi è venerata. In seguito, ai piedi dell’edicola si costruiva una chiesa in onore al Crocefisso utilizzando alcuni reperti provenienti dal tempio di Giove. La Torre Campanaria, che svetta accanto alla Pietra del Castello, isolata dalla Basilica, fu fatta costruire da Monsignor Bonifacio Gaetani nel 1608. Fu quasi interamente ricostruita dopo il disastroso incendio che la colpì nel 1706 e la ricostruzione, portata a termine da Mons. Rocco nel 1712, le conferì le dimensioni attuali. Ma Cassano Jonio non ama valorizzare le sue tante, tantissime “ricchezze”…