Ben cinquemila euro ogni trimestre per “diritti di rogito”…ma per la Corte dei Conti non gli spettavano

Con la determina n. 447 del 12 maggio scorso, il Comune di Corigliano Calabro ha liquidati i cosiddetti “diritti di rogito” al segretario generale dell’ente, Salvatore Bellucci (foto). Già. Poco prima che la Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, con la sentenza del 24 giugno, s’esprimesse in merito ai diversi dubbi interpretativi relativi all’erogazione di tali emolumenti alla figura del segretario comunale.

In pratica, l’articolo 10 del Decreto legge del 24 giugno 2014, n. 90, convertito nella legge dell’11 agosto 2014 n. 114, era intervenuto in materia apportando una serie di modifiche alla normativa.
L’obiettivo era quello, o meglio, sarebbe stato quello – considerato che comunque al Comune di Corigliano Calabro i diritti di rogito al segretario Bellucci glieli hanno liquidati lo stesso – d’assicurare ai Comuni maggiori entrate in relazione ai diritti di segreteria e al diritto di rogito in particolare. In pratica, fino alla sentenza dirimente del 24 giugno scorso, il dubbio era se erogare i diritti di rogito a tutti i segretari comunali o soltanto a quelli dei Comuni di “fascia C” fino a mille abitanti, al fine d’integrare il loro stipendio più basso rispetto a quello percepito dai segretari dei Comuni più grandi. Con la sentenza, la Corte dei Conti ha interpretato univocamente la legge, specificando che i diritti di rogito spettano solo ai segretari dei Comuni di “fascia C”. E non anche – quindi – al segretario del Comune di Corigliano Calabro. Del resto già i numerosi dubbi interpretativi in merito alla corresponsione degli stessi avrebbero dovuto indurre il responsabile del Settore Affari generali del Comune, Angelo Pizzulli, a non predisporre alcuna determina di liquidazione. Il ragionamento sarebbe dovuto essere questo: poichè vi sono dubbi circa la corresponsione dei diritti di rogito, in attesa della sentenza dirimente della Corte dei Conti, il Comune non avrebbe dovuto erogare nulla al segretario. Il “ragionamento”, invece, è stato esattamente l’opposto: poichè vi sono dei dubbi…te li erogo comunque!
Le domande alle quali ora dovrebbe rispondere l’amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Geraci sono: al segretario comunale è stato comunicato che la Corte dei Conti s’è espressa e che quindi deve restituire quanto “erroneamente” percepito? Al segretario comunale è stato comunicato che deve restituire, oltre ai diritti di rogito, pure i contributi previdenziali percepiti sugli stessi?
Giacchè parliamo di 5 mila euro trimestrali più i contributi, magari ai cittadini coriglianesi l’amministrazione Geraci dovrebbe spiegare come si stia adoperando, prima di doverlo spiegare alla stessa Corte dei Conti. Così come dovrebbe essere spiegato: come mai nella determina di liquidazione al segretario non si fa alcun riferimento ai dubbi interpretativi esistenti prima che s’esprimesse la Corte, ma si da per scontato che i diritti di rogito debbano per forza essere versati al segretario?
Bellucci è il presidente del Nucleo indipendente di valutazione delle “performance” dei comunali. Già. E con quale stato d’animo Pizzulli chiederà la restituzione a Bellucci di quanto “erroneamente” percepito se poi proprio Bellucci dovrà valutare le sue performance?!