Tutti rinviati a giudizio gli imputati che hanno scelto il rito ordinario nel processo “Nuova famiglia” che vede alla sbarra 47 presunti affiliati alla cosca cosentina dei Rango-Zingari. Lo ha deciso, ieri, il gup di Catanzaro Tiziana Macrì al termine di una nuova udienza preliminare. Il giudice Macrì ha poi accolto le richieste di abbreviato (35), che erano state avanzate nelle precedenti udienze. Per quest’ultimi il processo si svolgerà, nell’aula bunker di Catanzaro, il prossimo 16 dicembre quando inizierà la requisitoria del pm della Dda Pierpaolo Bruni.
Tra le accuse contestate in questo procedimento ci sono l’associazione a delinquere di stampo mafioso (per 23 persone), l’estorsione, il traffico di droga e, inoltre, l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Luca Bruni, giovane boss dell’omonimo clan scomparso a gennaio del 2012. Infatti, per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario il gup ha separato i due tronconi dell’inchiesta: per tutti gli altri reati il procedimento è stato fissato per il 9 febbraio davanti al Tribunale di Cosenza in composizione collegiale. Mentre, per il delitto del presunto reggente del clan, il procedimento prenderà il via il 18 gennaio davanti alla Corte d’Assise del foro bruzio. Secondo l’accusa i responsabili dell’omicidio sarebbero Franco Bruzzese, nel ruolo di mandante, e Maurizio Rango, Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti ed Ettore Sottile ritenuti gli organizzatori ed esecutori dell’assassinio. Foggetti, Rango e Sottile saranno giudicati in abbreviato. Lamanna e Bruzzese con il rito ordinario sia per l’omicidio che per gli altri reati. Sono state accolte tutte le prove documentali avanzate dall’accusa e dalle difese. Il processo nasce da due distinte operazioni condotte dalla Dda il 27 novembre 2014 e il 12 maggio 2015. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Marcello Manna, Aldo Cribari, Antonio Sanvito, Francesca Gallucci, Aurelio Sicilia, Francesco e Rossana Cribari.
Giacinto De Pasquale