Il primo aprile scorso – ben sette mesi fa – l’amministrazione comunale di Corigliano Calabro, retta dal sindaco Giuseppe Geraci, provvedeva a costituire, con apposita delibera, la n. 51 del 24 marzo 2015, il Settore Patrimonio del Comune. Che vide la luce «in considerazione della scarsa utilizzazione del patrimonio, anche allo scopo di eliminare condizioni di danno erariale»: questo era l’espresso intento. A capo del settore venne nominata la funzionaria comunale Dora Pettinato.

Alla quale, in qualità di nuovo caposettore, si suppone sia stata assegnata pure la relativa indennità di responsabilità. Al Settore patrimonio vennero assegnate diverse risorse umane dell’ente, “distratte” da altri settori con appositi provvedimenti organizzativi del segretario generale del Comune, Salvatore Bellucci, tali da presumere ragionevolmente che l’istituzione di tale settore gravi sulle casse comunali per almeno 170 mila euro lordi l’anno, dato dall’ammontare degli stipendi dei dipendenti della stessa struttura municipale.
Sarebbe bene – adesso – che l’amministrazione del sindaco Geraci chiarisca, prima che intervenga magari la Corte dei Conti, cosa abbia prodotto il Settore Patrimonio nel corso degli ultimi sette mesi, partendo dal presupposto che di cose da fare nell’ambito del patrimonio comunale ve ne sarebbero davvero a iosa.
Per esempio, a proposito delle varie deliberazioni relative alla ricognizione degl’immobili di proprietà comunale suscettibili d’alienazione, ovvero disponibili per la vendita, cosa è stato fatto in sette mesi? Quali immobili sono stati venduti? Eppure da tali deliberazioni s’evince chiaramente come l’ente possa incassare più di sei milioni d’euro da tali vendite. L’anno scorso, inoltre, l’amministrazione Geraci aveva sbandierato ai quattro venti il censimento di tutti i terreni di proprietà comunale cosidetti “livellari” e consistenti in circa 650 ettari: cosa è stato realizzato in tale ambito? I crediti sono stati iscritti a ruolo? È stato predisposto un regolamento sugli “usi civici”? È stato pubblicato l’elenco dei “livellari”, o piuttosto, forse per “proteggere” qualche “livellario”, s’è deciso di far cadere tutto nel dimenticatoio?
Da un ambito ad un altro – ma restando ancorati all’argomento finanziario – per quanto riguarda le numerose manifestazioni tenutesi presso il monumentale Quadrato Compagna alla frazione marina di Schiavonea la scorsa estate, e riguardo le “famose” tredicimila presenze recentemente registrate – per come sbandierate dall’amministrazione – al Castello ducale, si potrebbe rendere edotta la cittadinanza di quanti soldi siano entrati nelle casse comunali da tale patrimonio comunale. Oppure è un “segreto”? O magari non è stato incassato un bel nulla? O magari la costituzione del Settore Patrimonio piuttosto che eliminare il problema del danno erariale ne è, al contrario, diventato parte integrante alla faccia di tutti i cittadini che pagano tasse e tributi?