Su alcuni funzionari di Palazzo Garopoli pende la richiesta di rinvio a giudizio della Dda assieme all’ex sindaco Straface
Pericolosissime “sirene” tagliano la già tetra atmosfera che da alcune settimane si respira tra i corridoi e gli uffici di Palazzo Garopoli, la sede municipale di Corigliano Calabro. Già, perchè proprio lì, tra i “sottovoce”, per più di qualcuno non è un mistero il grosso meteorite che s’è abbattuto su quei fragili tetti.
Sì, perchè quell’atto giudiziario emesso di recente da parte del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Saverio Vertuccio, oltre che l’ex sindaco Pasqualina Straface (allora esponente del Popolo della libertà e alla guida d’una giunta di centrodestra) estromesso nel 2011 dal Comune i cui organi elettivi furono sciolti per infiltrazioni mafiose, riguarda pure alcuni attuali funzionari comunali. Accusati, insieme a Pasqualina Straface, di concorso esterno in associazione mafiosa. Per avere favorito, nel settembre del 2009, le imprese dei fratelli dell’allora primo cittadino (uno dei quali deceduto nel 2010, l’altro invece condannato in via definitiva per associazione mafiosa, ndr) in merito a lavori di somma urgenza non giustificati a seguito d’un imprevisto evento caratterizzato da forti precipitazioni atmosferiche.
Attraverso la procedura di somma urgenza e quindi senza gara d’appalto, in quei giorni il Comune ordinò alle imprese Straface l’esecuzione di lavori di messa in sicurezza delle strade e di ripristino infrastrutturale per ben due milioni e mezzo d’euro.
Il reato contestato dal pm Vertuccio – con l’aggravante di tipo mafioso – è quello d’abuso d’ufficio. E per questo risultano indagati: l’allora assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Curia, l’allora responsabile dell’Ufficio appalti, Annamaria Pagnotta, l’allora responsabile esterno dell’Ufficio tecnico, Gilberto Capano, e gli attuali funzionari dell’Autoparco comunale Carmine Grispino e Cosimo Servidio.
A tutti è stato di recente notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, con la contestuale richiesta di rinvio a giudizio. A breve sarà fissata l’udienza preliminare dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro.
Al di là delle presunte e personali responsabilità penali, la “faccenda” sta facendo innegabilmente tremare i muri del palazzo municipale. Ove si respirano strane sensazioni e si teme – inutile girarci intorno – un nuovo eventuale scioglimento…