In questo momento di “sistema della crisi” o “economia dell’emergenza”, in cui la spesa pubblica cresce a dismisura senza processi risolutivi di medio e lungo periodo, l’incapacità o la non volontà delle istituzioni nella risoluzione dei problemi come la tutela dell’ ambiente e della salute fa allontanare sempre più il cittadino dalla politica, diventa sempre più necessario riequilibrare i rapporti di democrazia tra cittadini ed istituzioni.

Prima ancora della crisi economica attuale, dopo il fallimento della politica dell’industrializzazione del Sud con la chiusura di stabilimenti come la Marlane di Praia, la Legnochimica di Rende, la Pertusola di Crotone e le Centrali a Carbone su tutta la Regione, ecco profilarsi il buisiness dell’inquinamento.
I 17 anni di “commissariamento all’emergenza” rifiuti hanno rappresentato uno sperpero di oltre 1 MILIARDO di euro, non sono bastati per organizzare un settore dei rifiuti che continua a costarci MILIARDI di euro l’anno(tra costi di gestione e conferimento) e senza alcuna contezza ne in termini di livello d’inquinamento e quindi di tutela della salute, ne tanto meno di economia di spesa, a questi vanno aggiunti gli oltre 40 MILIONI di euro, che ogni anno siamo costretti a pagare all’UE come sanzioni a causa della mancata bonifica delle discariche e messa a norma dei depuratori. In altre realtà invece, come nel comune di Capannori si restituiscono alla cittadinanza, 45 mila abitanti, quasi 1,5 MILIONI di euro segno di come questo settore non solo rappresenta un risparmio della spesa pubblica, ma anche redistribuzione della ricchezza.
Una giornata in cui, partendo dall’analisi dello stato attuale e sulle responsabilità a cui le istituzioni Regionali e locali continuano inspiegabilmente a sottrarsi, si discuterà delle possibili soluzioni da adottare per affrontare al meglio la sfida del cambiamento, vertenze su cui non si può più prendere tempo.