La funzionaria comunale Dora Pettinato era già pronta per l’incarico di sub-commissario nel Municipio sciolto di
Ostia. Geraci polemizza in merito all’incontro col prefetto

Il “caso Bellucci” e la nomina “saltata”. Già, perchè le ormai note affermazioni al vetriolo del segretario generale del Comune di Corigliano Calabro, Salvatore Bellucci, contro la commissione prefettizia che aveva amministrato il Comune di Corigliano Calabro nel biennio 2011-2013 in cui gli organi elettivi dell’ente erano stati sciolti per infiltrazioni mafiose da parte dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarebbero giunte dritto dritto fino al decimo Municipio di Roma, quello di Ostia, sciolto per mafia e retto dal prefetto Rosalba Scialla in qualità di commissario straordinario. Stesso nome e cognome e identica funzione del biennio di scioglimento coriglianese.

Il prefetto Scialla stava per formalizzare la nomina a suo sub-commissario, proprio per Ostia, d’una funzionaria proprio del Comune di Corigliano Calabro. Si tratta di Dora Pettinato, attuale responsabile dell’Ufficio Patrimonio. E la Giunta comunale retta dal sindaco Giuseppe Geraci proprio il 9 ottobre scorso aveva deliberato il relativo “nulla osta”, concedendo così il “via libera” all’assegnazione temporanea della funzionaria presso il municipio capitolino.
Ma l’“accarezzata” nomina di Dora Pettinato da parte del prefetto Rosalba Scialla sembra essere di fatto già “saltata”. Tramontata come il sogno d’una notte d’autunno ormai inoltrato. La causa? Proprio le imbarazzanti affermazioni carpite al segretario comunale Bellucci da parte del “Mister X” che dall’interno del Municipio coriglianese di Palazzo Garopoli le ha fatte finire sulla stampa regionale. Sul “caso Bellucci” e sulle sue – a ben vedere molteplici – conseguenze, nel “palazzo” coriglianese il nervosismo di questi giorni e di queste ore è ben oltre le stelle.
Ed è in tale contesto che s’inserisce la falsa smentita da parte dell’amministrazione comunale in relazione alla notizia diffusa da noi diffusa ieri e relativa alla convocazione dal prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, del sindaco Giuseppe Geraci: «È stato lo stesso sindaco a richiedere, circa dieci giorni fa, un incontro in Prefettura, fissato da tempo per la giornata di ieri». Una notizia, la nostra, definita «falsa», benchè l’amministrazione confermi che l’incontro in Prefettura si sia tenuto. Già, guardandosi bene, però, dal rivelarne l’“oggetto”, quello “originario” e quello “aggiornato”.
Ve lo raccontiamo noi. Ci consta, infatti, che la riunione fosse stata “sollecitata” dal prefetto e non già dal sindaco e che essa avrebbe dovuto avere ad oggetto una recente trasmissione televisiva andata in onda proprio da Corigliano Calabro, su Rete 4, nel corso della quale le dichiarazioni dei partecipi – con in testa il sindaco Geraci abbigliato di fascia tricolore – non erano state affatto “digerite” dal prefetto. E va da sè come il corso degli ultimi eventi e delle relative notizie da noi diffuse abbia notevolmente stravolto l’“ordine del giorno” della riunione in Prefettura. Risoltasi sicuramente in un caffè piuttosto amaro per il sindaco Giuseppe Geraci dopo le esternazioni del segretario comunale contro una commissione di prefetti, uno dei quali, Eufemia Tarsia, capo di gabinetto proprio di Tomao…