Dopo un periodo di relativa “calma”, ecco comparire di nuovo le troupe televisive in pieno centro storico a Cassano Jonio. Già, all’indomani della notizia dell’arresto dei presunti killer del triplice omicidio del piccolo Nicola “Cocò” Campolongo, del nonno Giuseppe Iannicelli e della sua compagna marocchina, si ricomincia con le interviste ai parenti delle vittime, ai vicini di casa, ai passanti.
L’interesse morboso dei media e dell’opinione pubblica ha creato negli anni il filone della “tv del dolore”, facendo diventare la cronaca nera la padrona indiscussa del palinsesto televisivo. Da domani verranno sbandierate le situazioni più disagiate, le vicende di degrado sociale ed individuale, tutto ciò per fare “audience” e per ostentare il dovere di cronaca.
E qui una domanda nasce spontanea: qual è il confine tra il dovere di cronaca e l’accanimento mediatico? Intanto la cosa certa è che Cassano Jonio balzerà di nuovo, come la scorsa volta, nelle tivvù di tutta Italia, magari nell’ora dei pasti, per la “docu-fiction” in barba al dolore ed alla sofferenza.