La notizia dell’arresto degli autori dell’efferato triplice delitto, che nel gennaio del 2014 avevano distrutto con il fuoco anche il sorriso e l’infanzia del piccolo Cocò Campolongo, di soli tre anni, mi riempie di soddisfazione e contribuisce a rimarginare, in parte, la profonda ferita scavata nell’animo dell’intera Comunità di Cassano.
Una città che non ha mai dimenticato e che ha atteso, con trepidazione e compostezza, di conoscere la verità su un crimine che aveva sconvolto le coscienze di quanti sono sensibili ai valori della vita e della dignità umana.
Prendiamo con soddisfazione atto della risoluzione delle indagini grazie al lavoro certosino ed instancabile dell’Arma dei Carabinieri e del Ros, ai quali mi sento di esprimere tutto il plauso e la riconoscenza dell’intera città che rappresento.
Ancora, un sentito ringraziamento va al Procuratore Vincenzo Luberto, all’intera Procura Distrettuale Antimafia regionale e nazionale, per il costante lavoro di contrasto alla criminalità organizzata, che turba l’ordine sociale in questa terra, minando alla base ogni ipotesi di sviluppo e di crescita.
Cassano non avrebbe mai voluto che si scrivesse quella terribile pagina di storia, poiché la sua Comunità è fatta da gente onesta e pacifica, lontana anni luce dalla mentalità criminale di gente che non ha desistito dai propri proposti neanche dinanzi allo sguardo terrorizzato di un bimbo di soli tre anni.
Cassano, in quella terribile circostanza, ha saputo reagire con la forza del civismo e della cultura della legalità al degrado sociale ed etico che ha fatto da sfondo ad un simile crimine, riuscendo a rialzarsi e a riprendere un cammino nuovo e confidando sempre nella giustizia.