È terminata ieri sera la protesta dei lavoratori di imprese di manutenzione della centrale termoelettrica di Rossano che mercoledì scorso erano saliti sull’anello più alto della ciminiera dell’impianto, a 60 metri da terra. I cinque operai rimasti dopo che un loro collega era sceso ieri mattina per un malore, hanno abbandonato la piattaforma e sono tornati a terra. Decisiva, per la conclusione della manifestazione, l’intesa raggiunta tra Enel e sindacati confederali.

Infatti nella mattinata di ieri l’Enel ei sindacati confederali hanno raggiunto un’intesa, formalizzata sempre nella giornata di ieri, in relazione alla protesta dei lavoratori di imprese di manutenzione della centrale termoelettrica di Rossano. Enel, infatti, è scritto in una nota congiunta della società e dei sindacati, ha dato la propria disponibilità «ad attuare iniziative che favoriscano il massimo coinvolgimento delle maestranze locali anche durante le fasi di dismissione della centrale, non più produttiva da anni». La protesta, ricordano Enel e sindacati nella nota, «ha avuto inizio con l’ipotesi di avvio delle operazioni di dismissione dell’impianto anche se nessuno dei lavoratori delle imprese appaltatrici aveva ricevuto comunicazioni relative all’interruzione del rapporto di lavoro». Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil: «Siamo soddisfatti di quanto ottenuto sin qui. Enel ci ha assicurato che per le operazioni di messa in sicurezza, rimozione di componenti, presidio e conservazione degli asset logistici, saranno interessati i lavoratori locali anche oltre il 2015. Per quanto ci riguarda siamo soddisfatti ma vigileremo sul rispetto dell’accordo e faremo pressione sulle Istituzioni locali affinché si trovi una soluzione che garantisca il futuro lavorativo dell’indotto locale». Secondo Enel «l’intesa è l’ennesima dimostrazione della volontà di trovare percorsi sostenibili e condivisi con i territori, le parti sociali e i lavoratori e dell’alto profilo di relazioni sindacali che è possibile sostenere con Organizzazioni Sindacali responsabili». Azienda e Sindacati, conclude la nota, auspicano «che la capacità di dialogo di cui hanno ulteriormente dato prova serva a prevenire forme di protesta premature ed estreme come quelle che si sono verificate a Rossano e che mai più si metta a repentaglio la sicurezza di chi lavora».

Giacinto De Pasquale