L’ultimo contratto “allungato” senza bando di gara per l’ennesima volta è quello con Ecoross Spa per i rifiuti, ma ecco quanti altri ve ne sono.

Ennesima proroga contrattuale da parte del Comune di Corigliano Calabro nei confronti della società “Ecoross Spa” affidataria del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della raccolta differenziata, qui perennemente in fase “sperimentale” a dispetto degli obblighi di legge. La proroga è stata decisa dal Comune – manco a dirlo – attraverso una determina, la n. 1017 del 30 settembre scorso.

Eppure, il 17 settembre, l’amministrazione del sindaco Giuseppe Geraci aveva pubblicamente presentato – “pratica” più unica che rara per una futura pubblica gara d’appalto – il nuovo bando a Palazzo Garopoli (foto). Già, ma “quale”, se quella gara non è stata mai bandita? Il contratto con “Ecoross Spa” è scaduto lo scorso mese di febbraio. Per scrivere un nuovo bando di gara agli efficientissimi uffici comunali preposti non sono bastati sette mesi, e adesso in regime di proroga siamo entrati nell’ottavo col termine “di gravidanza” che sarà abbondantemente superato. Fatti strani si sommano a fatti strani. Come la sponsorizzazione da parte di “Ecoross Spa” alla società del Corigliano Calcio appena una settimana dopo la pubblicazione della determina di proroga contrattuale del Comune e dopo che il campionato era già arrivato alla sua quarta giornata.
Alle amministrazioni pubbliche dev’essere noto che a seguito dell’intervento abrogativo dell’articolo 23 della Legge n. 62/2005 rispetto alla Legge n. 537/1993, la giurisprudenza attribuisce al divieto di rinnovo dei contratti d’appalto scaduti una valenza generale e preclusiva sulle altre e contrarie disposizioni della normativa nazionale che consentono d’eludere il divieto di rinnovazione dei contratti pubblici. L’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha già chiarito che la “proroga” – oggetto di numerose pronunce da parte della giustizia amministrativa – è un istituto assolutamente eccezionale. E, in quanto tale è possibile ricorrervi soltanto per cause determinate da fattori che comunque non coinvolgono la responsabilità dell’amministrazione aggiudicatrice. Al di fuori dei casi strettamente previsti dalla legge la proroga dei  contratti pubblici costituisce una violazione dei principi enunciati all’articolo 2 del decreto legislativo n. 163/2006 e, in particolare, della libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza. La  proroga deve infatti avere carattere di temporaneità e dev’essere strumento atto esclusivamente ad assicurare il “passaggio” da un regime contrattuale ad un altro. Una volta scaduto un contratto, quindi, l’amministrazione, qualora abbia ancora necessità d’avvalersi dello stesso tipo di prestazione, dev’effettuare una nuova gara (sentenza del Consiglio di Stato n. 3391/2008).
Ma proprio mentre per l’Autorità nazionale anticorruzione l’istituto della proroga rappresenta una vera e propria eccezione, per il Comune di Corigliano Calabro è divenuto istituto d’ordinaria amministrazione. Già, perchè qui tutti i servizi, o quasi, risultano proprio in regime contrattuale di proroga. Alcuni d’essi lo sono addirittura da anni senza che nessuno in Municipio si preoccupi minimamente di redigere i nuovi bandi per effettuare le pubbliche gare. Dalla manutenzione della rete idrica e fognaria alla manutenzione dei depuratori, quella relativa alla pubblica illuminazione, il servizio canile. Una “torta” di milioni e milioni d’euro. Già.
Ma perché il bando-rifiuti non è stato ancora definito? La verità è che l’“abbozzato” bando, così come è stato concepito, provocherà un aumento enorme della tariffa “Tari” a carico dei cittadini, quantificabile almeno nella misura del 30%! E questo per almeno due motivi. Primo: perchè è stato previsto un aumento del personale addetto – soprattutto per il “porta a porta” della differenziata – che dovrebbe passare da 45 a 70 unità. Secondo: perchè il costo dello stesso personale non è stato calcolato sul contratto di base degli operatori del settore, ma sulla base dei salari attuali dei dipendenti della società “Ecoross Spa”. Che sono mediamente ben superiori al contratto di base.
Ma non è finita. Sì, perchè non si riesce a capire come faccia l’amministrazione comunale di Corigliano Calabro, con in testa la “scienziata dell’ambiente” assessora Marisa Chiurco, a prevedere sin da subito – come convintamente afferma – un sensibile risparmio per i cittadini dovuto alla diminuzione dei costi di conferimento in discarica, che diminuirebbe grazie alla raccolta differenziata “porta a porta”. L’eventuale risparmio dovuto all’altrettanto eventuale diminuzione del conferimento in discarica sarebbe molto più che compensato proprio dal costo dell’aumentato numero di dipendenti necessari per effettuare il “porta a porta”.
Ciò che tutti i sindacati – o “uffici di collocamento”? – presenti all’incontro “di palazzo” non possono dire, ve lo abbiamo raccontato noi.