La parlamentare Chiara Braga, responsabile nazionale Ambiente del Pd, insieme agli “Ecologisti democratici” calabresi, parla delle costruzioni abusive sul Coriglianeto
Nelle scorse settimane Legambiente ha presentato il dossier “Effetto bomba” sui dieci luoghi italiani a più alto rischio idrogeologico dov’è stato edificato. E nello scottante dossier figurano le edificazioni in zone a rischio “R3” ed “R4” del Piano d’assetto idrogeologico regionale sul torrente Coriglianeto che scorre nel comune di Corigliano Calabro. Legambiente ne ha chiesto la demolizione, inviando una puntuale informativa-denuncia alla Procura di Castrovillari.
Sulla questione intervengono gli ecologisti del Partito democratico regionale: «Con radicale ed assoluta fermezza condanniamo questo scempio intollerabile, lugubre premessa a possibili disastri dai danni incalcolabili; la tutela e la sicurezza del territorio rappresentano un interesse prioritario della collettività, perchè il suolo è una risorsa ambientale la cui trasformazione produce effetti permanenti». Secondo gli “Ecodem”, infatti, «queste situazioni non più tollerabili e ad elevata criticità idrogeologica, ossia a rischio d’alluvioni e frane, sono dovute all’assenza di un’adeguata pianificazione e gestione del territorio da parte delle istituzioni comunali che pur alla presenza d’inibizione all’edificazione da parte della strumentazione regionale hanno consentito d’innescare vere e proprie bombe a orologeria, e a nostro avviso ciò mina la creazione d’una cultura diffusa in materia di sicurezza del territorio e di rispetto delle regole e della legalità; la cementificazione selvaggia e le urbanizzazioni abusive sono il frutto dell’illegalità diffusa, dell’incuria, dell’ignavia, del disprezzo che si fa del territorio e che con tutte le nostre forze dovremmo contrastare, ed è per questo che noi ci costituiremo parte civile in tutti i procedimenti penali che hanno ad oggetto ogni forma d’illegalità perpetrata ai danni dell’ambiente, anche alla luce dell’approvazione definitiva e dell’inserimento nel codice penale dei cosiddetti “ecoreati”».
Sulla questione interviene pure la parlamentare del Partito democratico Chiara Braga, la quale ricopre proprio l’incarico di responsabile nazionale per l’ambiente della prima forza politica italiana: «I danni d’un uso improprio e scellerato del territorio ricadono drammaticamente sempre più sulla sicurezza dei cittadini, comportano costi sempre più elevati e difficilmente sostenibili per i privati ed anche per il pubblico: ecco perché occorre invertire la logica con cui si opera, investendo prioritariamente in prevenzione, come sta facendo il Governo con l’operato della struttura di missione dedicata “Italia sicura”, operando scelte ambientalmente responsabili di pianificazione ed uso del suolo, rafforzando gli strumenti di prevenzione e di riduzione dei rischi; il Partito democratico, grazie anche alla presenza al proprio interno dell’associazione degli Ecologisti democratici, lavora a tutti i livelli perché questa consapevolezza dventi sempre di più un patrimonio diffuso dei cittadini ed insieme un principio guida di chi oggi ha la responsabilità di governare i territori».
Sullo scottante dossier di Legambiente nessun commento, invece, da parte dell’amministrazione comunale di Corigliano…