La forte denuncia del “Comitato popolare pro referendum” che accusa e “convoca” il Consiglio comunale coriglianese
L’ipotizzata fusione amministrativa tra i comuni di Corigliano Calabro e Rossano continua a far discutere sulla stampa e a dividere, in modo trasversale, il mondo politico delle due più grandi e importanti realtà urbane del comprensorio della Piana di Sibari. Il dibattito e il vespaio di polemiche in atto, comunque, non sta coinvolgendo in alcun modo i cittadini. I quali appaiono assolutamente disinteressati alla dicotomia “fusione sì, fusione no” che scaturisce da pensieri e parole soltanto “gridati” e non appassionanti per nessuno eccetto per chi pensa alla fusione o vi s’oppone “gridando”. Ed è proprio questo il motivo per il quale il neonato “Comitato popolare pro referendum sulla fusione amministrativa Corigliano Calabro-Rossano”, riunitosi nei giorni scorsi e costituito perlopiù da noti professionisti coriglianesi, ha inviato una lettera aperta a tutti i consiglieri comunali di Corigliano.
Già, perchè, a differenza del Consiglio comunale di Rossano, la civica assise coriglianese non ha ancora deliberato neppure il necessario “atto d’impulso” che possa consentire ai residenti delle due città d’esprimersi sulla questione, e di farlo in modo “concreto”, attraverso il previsto istituto del referendum popolare.
«Premesso che non s’intende nel merito manifestare alcun giudizio positivo o negativo sulla questione – scrive il comitato – non si può non rilevare la deriva antidemocratica del Consiglio comunale di Corigliano Calabro, attraverso un vero e proprio furto di democrazia che si sta perpetrando nei confronti dei cittadini; si sa bene, infatti – continua la lettera – che la delibera da adottare non attua la fusione dei due comuni di Corigliano e Rossano, ma dà solo inizio al procedimento referendario cui, entro un periodo da sei mesi a tre anni, le due popolazioni saranno chiamate ad esprimersi, ed il Consiglio comunale di Corigliano si sta appropriando d’un potere decisionale che spetta solo ed esclusivamente al popolo sovrano. Tale comportamento dilatorio – denuncia infine il comitato – sta dando adito ad interpretazioni di varia natura che non giovano alle attese del territorio».
Il “Comitato popolare pro referendum sulla fusione amministrativa Corigliano Calabro-Rossano” invitano, perciò, tutti i consiglieri comunali coriglianesi, ad un pubblico incontro già fissato per martedì 14 luglio prossimo presso la sede dell’assoziazione culturale “Mondiversi” di Corigliano Scalo, «per un sereno ed utile confronto al fine di giungere a decisioni utili per gl’interessi della nostra città».
Spontaneo domandarsi: in quanti si presenteranno rispondendo all’appello del comitato?