È da un paio d’anni che nutriti gruppi di cittadini di Cassano Jonio hanno scoperto – o forse riscoperto – la voglia di camminare. Lo fanno per la voglia di star bene e per scrollarsi di dosso i cattivi pensieri legati alla crisi economica, alla crisi di valori, alla malapolitica, alla corruzione pubblica e alle tante “noie” del quotidiano vivere. Un sano e salutare “antistress”, insomma.
Il percorso è quello “naturale” che a Cassano Jonio va dall’antica stazione ormai dismessa – la sede dei binari è diventata, infatti, una larga strada asfaltata – attraversa la Valle dell’Eiano, passa dal Santuario della Madonna della Catena ed arriva al bivio che s’immette alla Strada provinciale 164.
Una strada che non vede la presenza d’un traffico eccessivo, perciò salubre dal punto di vista dell’aria. Si parte dall’area ferroviaria, sullo sfondo della Torre di Milone in cui ha trovato posto un parco giochi, un giardino pubblico ed un’elegante “passeggiata”, e si prosegue fin dove il fisico d’ognuno lo permette.
I filosofi lo sapevano bene: camminare aiuta a pensare, aiuta a stare bene e a vivere in armonia. Ed è la filosofia che anima le tantissime persone che  s’incontrano giornalmente sulla strada della ferrovia. Tante le donne, in compagnia e non, che indossando abbigliamento sportivo e scarpe “comode” hanno rivoluzionato il meccanismo della camminata. Un gesto che scombussola e fa star bene, un grande toccasana per la salute.
«Camminando ogni giorno raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno», racconta entusiasta una di loro. «La camminata m’aiuta a tenermi in forma, in comunione col corpo e con lo spirito», dice senza fermarsi un’altra. Del resto lo scriveva anche Nietzsche: «Stare seduti il meno possibile; non fidarsi dei pensieri che non sono nati all’aria aperta e in movimento».
I benefici d’una camminata all’aria aperta sono molteplici, spesso superiori alle migliori medicine, e, soprattutto, senza effetti collaterali.
Lo scorso 8 marzo a Cassano Jonio s’è infatti festeggiata, oltre che la ricorrenza della festa della donna, anche quella della “giornata della ferrovia dimenticata” attraverso un’escursione sul tracciato ferroviario abbandonato.
Il “movimento” o “partito” dei camminatori cassanesi ha preso piede – o meglio piedi – ed è proprio il caso di dirlo. Difatti, non passa giorno in cui lungo quel percorso naturale non s’incontri qualcuno in più, convinto e deciso a farne parte. Senza alcuna pretesa di “governare” ma semplicemente con l’esigenza d’“autogovernarsi” per stare in salute e magari scoprire o riscoprire gli angoli della città cui non si fa caso quando vi si passa a bordo dell’auto.