Marciare separati per colpire uniti! E’ questa la strategia adottata dal comune di Roseto per contrastare le trivellazioni nel mare Jonio. Per marciare compatti e fare fronte comune Roseto è stato il primo comune a muoversi ed a chiamare tutti a raccolta quando si cominciò a parlare delle trivelle nel mare Jonio. Oggi che il pericolo rischia di concretizzarsi nonostante i pareri contrari degli enti locali e delle associazioni, «Roseto non ci sta e come comune faremo ricorso al TAR continuando coerentemente la nostra battaglia contro le multinazionali del petrolio». Ad affermarlo è il sindaco del “Paese delle Rose” Rosanna Mazzia dopo aver preso atto che il Ministero dell’Ambiente, in spregio alle determinazioni dei comuni e delle associazioni, ha deciso di concedere parere favorevole attraverso la VIA (valutazione di compatibilità ambientale) al progetto che prevede l’effettuazione di una indagine sismica 3D con il permesso di ricerca di idrocarburi denominato “d 79 F.R-.EN” nel Mar Ionio Settentrionale presentato dalla Società Enel Longanesi Developments S.r.l….. Tale progetto, come è noto, prevede il via libera per l’operazione di acquisizione sismica a mare con l’utilizzo di strumentazione tecnica idonea all’individuazione di giacimenti di idrocarburi gassosi nel sottosuolo marino, nell’area ubicata nel mare Jonio, ad una distanza minima dalla costa pari a 35 km. A rischio ovviamente tutto l’eco-sistema marino del mare Jonio e la tutela ambientale di tutti i comuni rivieraschi di Puglia, Basilicata e Calabria che si affacciano nel Golfo di Taranto.
Pino La Rocca