Sul lungomare di Schiavonea i lavori per il “water-front” sembrano interminabili e quei pochi turisti che arriveranno…
Mare e movida notturna in tutte le località del litorale jonico cosentino in quest’estate oggi ufficialmente entrata “in vigore”. Ma a Schiavonea, la Marina di Corigliano Calabro che ne è il centro più grosso, il lungomare è un cantiere a cielo aperto. I lavori in corso per il cosiddetto “water front” di contrada Fabrizio – che è il prolungamento del lungomare per così dire “storico” – prevedevano la consegna delle opere in via di realizzazione entro la fine di maggio. Ma il Comune già lo scorso mese di febbraio aveva licenziato una variante al progetto iniziale, che prevede una proroga di ben 150 giorni lavorativi. Così, praticamente, sarà proprio il cantiere ad accogliere i bagnanti locali e dei comuni limitrofi oltre a qualche sparuto turista, “merce” sempre più rara a queste latitudini.
Per i coriglianesi va bene lo stesso: loro sono ormai assuefatti al malandazzo delle cose politico-amministrative da loro stessi determinato tra passato, presente ed un futuro in cui s’intravede solo e soltanto un clima autoctono ed autarchico. Qui, infatti, la maggior parte delle persone si dice disposta ad affrontare i disagi di vivibilità della zona marina «perchè tanto prima o poi i lavori in corso arriveranno finalmente a conclusione, e questa è la cosa importante».
I coriglianesi sono speranzosi, quindi, ma essi non dovrebbero fare i conti solo e soltanto con loro stessi e per loro stessi. Dovrebbero dar conto pure a quei pochi – che di questo passo saranno sempre e sempre meno – che nel Coriglianese ed a Schiavonea in particolare arrivano per una vacanza, prenotando alberghi per trascorrere qualche giorno o qualche settimana in pieno relax.
Già, perchè sono gli stessi che a pranzo e a cena mangiano nei ristoranti e nelle pizzerie del posto e che frequentano i locali da ballo ed altre attività di divertimento ed intrattenimento, dove spendono i loro soldi contribuendo, come s’usa dire, a far girare un po’ d’economia.
Ma i coriglianesi non vogliono “intrusi” davanti ai loro piedi d’estate, e con gli ombrelloni sulla spiaggia preferiscono stare nel modo “più largo possibile”. Un tempo non era così…