La Prefettura di Cosenza, accogliendo la disponibilità dei rispettivi titolari che hanno manifestato interesse, ha provveduto a sistemare 47 migranti presso un noto hotel a 4 stelle sito nella Marina di Amendolara e altri 50 migranti sono in arrivo per essere alloggiati in un altro hotel, questa volta a 3 stelle, sempre alla Marina. In allarme il sindaco Ciminelli per il fatto che il tutto è avvenuto all’insaputa dell’amministrazione comunale, ha deciso di convocare un’assemblea popolare per raccogliere le opinioni dei cittadini. «Trattandosi di un tema di assoluta rilevanza sociale, – ha scritto Ciminelli – in merito al quale va presa subito una decisa posizione da parte della comunità amendolarese, la più condivisa possibile e al netto di qualsivoglia speculazione politica, per domani 12 giugno, alle ore 18.30, presso la sala consiliare, è indetta un’assemblea pubblica alla quale invitiamo tutti i cittadini». Come è noto, in presenza dell’incremento che hanno avuto gli sbarchi dall’inizio dell’anno, le Prefetture di tutta Italia hanno lanciato un Bando per far fronte ai nuovi arrivi. Per chi è interessato ad ospitare migranti (non meno di sei però) è previsto un ristoro di 30 euro al giorno per il vitto e l’alloggio, mentre per ciascun migrante è previsto un kit giornaliero di pulizia, la ricarica telefonica e 2,50 euro di diaria giornaliera. In un periodo in cui la crisi morde e gli alberghi sono vuoti, può essere un antidoto per non chiudere bottega, ma il sindaco non sottovaluta ovviamente gli altri aspetti del problema tanto è vero che, da come lui stesso sostiene, ha scritto a S.E. il Prefetto sottoponendogli «tutte le problematiche del caso, alle quali – ha scritto l’avv. Ciminelli – riteniamo si debba dare immediata soluzione». Altro passo importante che lo stesso Ciminelli si è ripromesso di fare nella giornata odierna è quello di interessare della questione gli altri comuni vicini, «auspicando – ha concluso – che diano il loro contributo, ispirato al più elementare buon senso ed al fatto che le nostre piccole comunità non debbano vedere aggravate le già numerose emergenze che le affliggono ed alle quali sarebbe opportuno dare le stesse risposte che si danno ai migranti».
Pino La Rocca