I facoltosi residenti di Via Rosmini scrivono al sindaco Geraci. Che non risponde e dal Municipio manda a dire: «Servirebbero novemila euro, ma…»
Non è un teatro di guerra libanese nè una strada di Palermo nella stagione mafiosa e stragista delle autobombe. È una via di Corigliano Calabro, ubicata nella centralissima contrada San Francesco dell’altrettanto centrale e popolosissima frazione dello Scalo cittadino. La via è dedicata al filosofo Antonio Rosmini ma… primum vivere, deinde philosophari dicevano quei saggi dei latini.
Ed è una via in cui vivono persone d’alto ceto economico, perchè tra essi vi sono noti e facoltosi commercianti ed imprenditori taluni molto vicini alla politica, avvocati, medici, commercialìsti, con abitazioni e studi professionali. Figuriamoci allora nei tantissimi quartieri e nella tantissime zone del vasto territorio coriglianese – uniformemente “combinato” allo stesso modo – in cui non vivono i ricchi bensì l’altra fascia sociale, quella opposta, non ve ne sono altre.
E se proprio i residenti di Via Rosmini si sono ritrovati “costretti” a scrivere al sindaco Giuseppe Geraci, il fatto è già di per sé “eloquente”.
«È insopportabile vivere su una strada che ha ceduto creando un’enorme voragine, e adesso con le temperature alte che si stanno già registrando, il puzzo che proviene dal sottosuolo è ancora più insopportabile». Già, perchè lì sotto scorrono le fogne. «Il sindaco ci dia contezza di come e in quanto tempo voglia risolvere la situazione, considerando che la voragine insiste su una zona ad alta frequentazione di bambini che potrebbero farsi male nonostante la recinzione dell’area».
Ai residenti di Via Rosmini, comunque, non manca il senso d’un tragicomico umorismo e sulla recinzione hanno affisso un cartello con l’“intestazione” d’un improbabile “Assessorato ai beni culturali del Comune di Corigliano Calabro” e una didascalia descrittiva: “I brogli di Via Rosmini – Scavi archeologici risalenti al XXI Sec. d.C.”.
Il sindaco non ha risposto, e dal Comune sembra che qualcuno abbia già fatto presente ai ricchi di Via Rosmini che l’ente non ha in cassa i novemila euro già stimati, che sarebbero necessari per la riparazione. “Poveri” i poveri…