Nonostante le continue sollecitazioni indirizzate al sindaco Geraci, il Consiglio comunale ha “tolto” il tema dall’agenda
«Cerchiamo di realizzare al più presto il sogno della fusione amministrativa delle città di Corigliano Calabro e di Rossano». A cercare di “rinvenire” un dibattito “svenuto” è Barbara Scalise Di Noia, presidente dell’“Inner Wheel Corigliano Calabro-Rossano”, una delle cento associazioni del comitato civico che propugna l’adozione dei primi atti d’impegno istituzionali da parte dei consigli comunali delle due realtà municipali di quella che è un’unica “area urbana”.
«Solo ad osservare le “strutture” delle due città ci si accorge che entrambi hanno una parte storica, entrambi una parte in pianura, entrambi una parte sul mare, e mai nessuna di queste parti, tanto diverse tra esse, ha “pensato” di “staccarsi” dalle altre».
Come che sia, il Consiglio comunale di Rossano ha già adottato da mesi la delibera contenente l’atto d’impulso finalizzato alla fusione amministrativa, mentre a Corigliano Calabro l’“argomento” – rinviato in Consiglio «per approfondimenti» – sembra adesso uscito del tutto dall’“agenda” della stessa civica assise.
Alla “fusione” si dichiarano però tutti «favorevoli» a Corigliano, a cominciare dal sindaco Giuseppe Geraci, forse per non “sfigurare” su un argomento comunque ineludibile, dal momento che il “motore” del dibattito politico è ormai acceso da mesi e mesi.
«Il Comune di Corigliano deve realizzare il necessario passaggio istituzionale che possa consentire di giungere all’indizione del referendum consultivo popolare, perché tutti i cittadini di Corigliano Calabro e di Rossano esprimano il loro parere», conclude Barbara Scalise Di Noia.
Ma a Corigliano è stato tirato ufficialmente il “freno a mano” attraverso la pubblica dichiarazione resa dall’assessore comunale Tommaso Mingrone, in nome e per conto dell’intera amministrazione del sindaco Geraci: «Attraverso i propri rappresentanti eletti, la comunità di Corigliano Calabro ha espresso e motivato un’esigenza d’approfondimento e di chiarimento rispetto all’approvazione dell’atto d’impulso per la fusione che, lungi dall’essere valutata nella sua reale portata e prospettiva, continua ad essere bollata come una inutile dilazione; non soltanto non è così, ma eravamo e restiamo così convinti della necessità d’unire le forze e di progettare e lavorare insieme alla città di Rossano, già oggi su singoli momenti di convergenza, che non possiamo accettare la magra idea che si debba rincorrere ad occhi chiusi la formalizzazione dell’avvio d’un iter senza aver prima capito e verificato quali sono, nell’attualità, gli effettivi punti d’incontro e di sinergia tra le due città. Noi auspichiamo che emerga un vero dibattito oggi del tutto assente».
Già, ma esso “rinvenirà” oppure è proprio “morto”?