Preso di mira ancora una volta e seriamente danneggiato l’impianto di depurazione che sorge nell’alveo del torrente Saraceno. Letteralmente infuriato il sindaco Paolo Montalti il quale ha chiesto al Comando Compagnia dei Carabinieri più tutela e più sicurezza perché i sabotaggi all’impianto si ripetono da tempo tanto è vero che solo un mese fa il comune ha dovuto impegnare 30mila euro del Bilancio per riparare i danni dell’ultimo atto vandalico. Nel corso della notte scorsa, tornati di nuovo in azione, i soliti ignoti, rivelatisi autentici professionisti del settore capaci di disattivare oltre che la video-sorveglianza anche la corrente elettrica a 20mila volts per non correre il rischio di essere fulminati, hanno fatto irruzione nell’impianto tagliando la rete di recinzione e scardinando la porta di accesso in ferro e lo hanno letteralmente devastato alla ricerca di rame, divenuto ormai più appetibile dell’oro che attirava gli indigeni americani verso l’Eldorado. Insoddisfatti però dello scarso bottino racimolato per non essere riusciti a scardinare la bobina principale dell’impianto, per sfregio si sono accaniti con una roncola contro il verde distruggendo gran parte degli arbusti e delle aiuole che circondano il depuratore di cui si prende cura il conduttore dell’impianto Marco Cervellera. E’ stato proprio quest’ultimo, ieri mattina, a dare l’ennesimo allarme agli amministratori i quali, con il primo cittadino in testa, si sono portati presso l’impianto per constatarne i danni e per definire tutti i provvedimenti da adottare per mettere fine a questo vero e proprio stillicidio che rischia di mettere in ginocchio una cittadina turistica come Villapiana proprio alla vigilia della stagione estiva. In tarda mattinata il sindaco Montalti è riuscito a parlare con il presidente della Regione Oliverio il quale, oltre a manifestargli la propria solidarietà, si è impegnato a sollecitare il Dipartimento Ambiente a farsi carico nei confronti di Villapiana del ristoro degli ingenti danni subiti.
Pino La Rocca