L’annuncio “nero su bianco” ai dirigenti: «Carenza di fondi e di personale…». Sapia (M5S): «È una scelta assurda»
Sta facendo discutere e non poco, a Corigliano Calabro, l’originale sortita messa “nero su bianco” da parte degli assessori comunali alla Pubblica istruzione ed Edilizia scolastica, Tommaso Mingrone, ed alla Manutenzione, Benito Apicella, indirizzata ai dirigenti scolastici di tutti gl’istituti comprensivi cittadini. I due amministratori comunali, in pratica, “avvisano”, anzi “mettono le mani avanti”, su eventuali nuove ed ulteriori richieste d’interventi manutentivi di qualsasi tipo all’interno degli edifici scolastici della città jonica, da parte dei dirigenti scolastici, ponendo come “pezza giustificativa” la solita trita e ritrita «carenza di fondi». Cui ora va ad aggiungersi la «carenza di personale specializzato» (?!).
Mingrone ed Apicella fanno esplicito riferimento a «maniglie rotte, porte divelte e sfondate, rubinetti e scarichi manomessi, vetri rotti, bagni otturati con carta igienica ed assorbenti, spesso a causa di atti incivili da parte degli stessi studenti: è opportuno – scrivono i due assessori – applicare il sano principio educativo di attribuire il costo dei guasti e delle rotture, non dovuti alla normale usura o ad atti vandalici, ai responsabili che li hanno causati, come succede, ormai, in tante scuole italiane».
Ciò proprio mentre lo stesso Comune da loro amministrato – a proposito di “carenza di fondi” – paga il doppio del reale prezzo medio di mercato una fornitura di scarpe antinfortunistiche per i propri dipendenti addetti al magazzino!
«È inaccettabile attribuire i costi delle manutenzioni da rotture agli alunni», dichiara il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Francesco?Sapia: «In una scuola elementare è mai possibile far pagare la rottura d’uno scarico o della maniglia d’una porta a un bambino che non ha alcuna consapevolezza? Semmai in un istituto superiore si potrebbe applicare questo “regolamento” assurdo oltre che ridicolo emanato dagli assessori Mingrone ed Apicella, i quali si sono rivelati e continuano a rivelarsi incapaci a programmare gl’interventi necessari negli edifici».

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