Continuano incessantemente, a Corigliano Calabro, le operazioni di controllo da parte della Guardia di Finanza finalizzate a reprimere e prevenire le frodi e le evasioni fiscali. Nei giorni scorsi, su provvedimento della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate, le fiamme gialle della locale Tenenza hanno provveduto a sospendere temporaneamente le licenze d’attività d’alcuni esercizi commerciali che insistono in lungo e in largo sull’intero territorio della città jonica. Le categorie merceologiche degli esercenti colpiti dai provvedimenti di sospensione – con la conseguente chiusura delle loro attività commerciali – sono tra le più varie e disparate. L’attività commerciale più “centrale” temporaneamente chiusa dalle “divise grigie” su ordine dell’Agenzia delle entrate è il grande e frequentatissimo negozio cinese ubicato su largo Caduti di Nassiriya, nella popolosa frazione dello Scalo coriglianese.
Il blitz è stato fatto scattare lì come in altri esercizi commerciali di vario genere a seguito d’un corposo provvedimento emesso da parte della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate nei confronti di numerosi esercenti coriglianesi ritenuti evasori fiscali “in virtù” di loro inequivocabili ed accertati comportamenti pregressi, comunicati alla stessa agenzia del Ministero delle Finanze da parte delle stesse fiamme gialle.
Il provvedimento d sospensione temporanea delle licenze commerciali è infatti la sanzione accessoria derivante dalle accertate e reiterate mancate emissioni degli scontrini fiscali.
La legge prevede che la verbalizzazione di quattro violazioni di tale tipo nel corso d’un quinquennio può portare alla temporanea sospensione delle licenze d’attività e alla conseguente chiusura delle stesse attività destinatarie di quei verbali.
In tutti i casi accertati nei giorni scorsi, il provvedimento di sospensione delle licenza d’attività e di chiusura degli esercizi commerciali è stata disposta per la durata di tre giorni lavorativi, esclusi i festivi ed il turno settimanale di chiusura programmato.
Nel caso in cui, invece, gl’importi oggetto di contestazione superino, complessivamente, le 50mila euro, la sospensione può essere disposta per una durata che può arrivare fino a sei mesi.
La mancata e ripetuta emissione dello scontrino o della fattura o di altro tipo di “giustificativo” fiscale, può portare alla chiusura dell’attività commerciale in quanto “indice” d’evasione fiscale, e a tal fine “bastano” quattro violazioni accertate e contestate nel corso di cinque anni. Perciò, sono avvisati gli esercenti commerciali che nell’ultimo quinquennio ne abbiano “collezionati” già tre di verbali di contestazione, mentre a quanti “sul groppone” ne abbiano quattro non resta che aspettare il provvedimento di sospensione della licenza d’attività e di conseguente chiusura che, quando sarà trasmesso alla Tenenza della Finanza sarà celermente notificato…