I cittadini di Cassano Jonio sono molto preoccupati dopo avere appreso dalla stampa nazionale e locale che un cantiere per la trivellazione di gas metano sarà ubicato proprio nel “loro” mare, tra il Parco archeologico ed i Laghi di Sibari.
Preoccupazione che diventa inquietudine, nonostante le rassicurazioni diffuse attraverso un comunicato stampa da parte del sindaco, Gianni Papasso.
Il primo cittadino cassanese ribadisce il proprio dissenso alle trivellazioni nel suo territorio comunale, e, in generale, nell’intero comprensorio della Sibaritide.
Si, perché il decreto “Sblocca Italia” in realtà dovrebbe chiamarsi “Sblocca trivelle” – come lo definiscono gli ambientalisti – a causa dell’introduzione dell’articolo 38 che toglie le competenze delle autorizzazioni ambientali per le concessioni alle Regioni e le riassegna ai Ministeri.
Il Ministero dello Sviluppo economico darà il via alle procedure autorizzative per istanze di ricerca e per i permessi di ricerca, e le concessioni saranno nuovamente di competenza del Ministero dell’Ambiente.
Dunque, nè il presidente della Regione, Mario Oliverio, nè il sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, possono “bloccare” l’avanzamento “selvaggio” delle trivellazioni sul territorio comunale.
Una situazione poco chiara che genera allarme e tensione nella popolazione.
Cosa succederà all’ambiente ed alla salute pubblica cassanesi se “localmente” nessuno avrà più il “potere” di tutelarli?
L’interrogativo, pesante come un macigno, avanza con prepotente forza dalla rete sociale interattiva, dai social network insomma, da Facebook in particolare.
Sul tappeto restano le diverse manifestazioni di protesta delle scorse settimane e l’inutile corteo territoriale tenutosi a Corigliano con in testa i sindaci…