Il Partito Democratico si sta distinguendo a livello nazionale e regionale per la responsabilità e la sensibilità con cui si vanno affrontando le tematiche e le problematiche di interesse collettivo, evitando gli slogan e le boutade propagandistiche, anteponendo la partecipazione alle azioni personali, la programmazione alle improvvisazioni seguito di facili promesse.
Il tema della Centrale ENEL di Rossano deve essere un terreno libero e sgombro dalle retoriche politiche su cui avviare una seria e fertile discussione propositiva, basata sulla consapevolezza che la dismissione e bonifica della Centrale ENEL non sono i punti di arrivo, ma il punto di partenza di una più ampia visione che vede quei luoghi, in passato forieri di ricchezza e benessere, divenire domani volano per il riscatto di un intero territorio, che va ben al di là dei confini del comune di Rossano, ora calpestato ed avvilito da non scelte ed incapacità della classe politica e dirigente.
Occorre però comprendere, a fondo e senza dubbio alcuno, che non esiste nessun motivo oggettivo per produrre grandi quantità di energia convertendo, in toto o in parte, i moduli della Centrale ENEL di Rossano.
Infatti, se è vero come è vero che:
RIDUZIONE DELLA RICHIESTA: la previsione di consumo in Italia di energia elettrica, nei prossimi 10 anni, si attesta sul mantenimento degli attuali consumi (320TWh annui) grazie alla implementazione dell’efficienza e del risparmio sui consumi energetici, indirizzi a priorità nazionale.
SURPLUS DI PRODUZIONE IN CALABRIA: la Regione Calabria attualmente esporta il 40 % circa dell’energia che produce non traendone, fino ad oggi, alcun beneficio economico, anzi.
IL TRASPORTO AUMENTA LE PERDITE: più lontano l’energia viene trasportata, maggiore è la perdita di energia nel trasporto. Quindi più produzione vuol dire più inquinamento per i territori: inefficienza = costi inutili = più inquinamento.
L’ENERGIA DEVE ESSERE PRODOTTA DOVE SI CONSUMA: conviene produrre energia più vicino possibile a dove la si consuma, Terna ed il MISE invitano a ridurre gli sprechi e le inefficienze, non di incrementarle.
CAPACITA’ RETE CALABRESE GIA’ SATURA: la rete elettrica non consente un ulteriore aumento di produzione.
ENEL NON INVESTIRA’ SULLE CENTRALI CONVENZIONALI: la politica industriale di ENEL si rivolge ai mercati dove la richiesta di energia è in aumento. L’A.D. di ENEL Starace ha così aperto sul tema delle 23 centrali dismesse, tra cui la nostra: “è un tema di valorizzazione di 23 siti produttivi che possono essere trasformati in siti utili per l’Italia”.
Quindi la partita si gioca solo sulle proposte serie e ragionate. Solo progetti validi nel merito economico e territoriale hanno la possibilità di essere finanziati dalla Comunità Europea o da grandi investitori privati.
La palla è al centro, il Partito Democratico non vuole essere un giocatore solitario, ma invita tutta la società civile Rossanese e della Sibaritide alla promozione di un dibattito che individui le progettualità necessarie a questo territorio. In tutti i campi in tutte le problematiche, non solo su quella della Centrale Enel.
Abbiamo questa ambizione ed abbiamo iniziato accogliendo i cittadini, aprendoci a tutti coloro che vogliono darci un contributo. Favorire e sperimentare Gruppi di Idee e di Progetto, laboratori tematici, attraverso le Consulte raccogliendo la disponibilità e valorizzando l’esperienza di quei cittadini che vogliono dare un contributo di competenza in relazione a temi specifici.
In quest’ottica la Consulta per l’Ambiente, il Territorio e la Protezione Civile del PD, convocata dal Segretario Francesco Madeo, con responsabile il Dott. Michelangelo Minnicelli, ha aperto le porte del Partito e discusso con numerosi professionisti di tutti i settori, esperti del tema energetico e non, al fine di trasformare la problematica dell’Enel in una opportunità: individuare su quali progetti si debba puntare per la Rinascita del territorio della Sibaritide e per portare questo territorio nel mondo.
Grazie al contributo dei presenti sono emerse importanti proposte e riflessioni, che verranno approfondite e sviscerate nelle sedi opportune in modo da costituire un ventaglio di idee e di opportunità di lavoro per chi vive in questo territorio.
Sarebbe bene che si estendesse il più possibile l’idea che il tema della Centrale ENEL è un’occasione concreta di rilancio del territorio che viviamo, senza esclusioni.
Non si può immaginare un futuro per il sito della Centrale senza tenere conto delle Comunità che si affacciano sulla piana di Sibari.
Siamo convinti anche che in questo territorio siano presenti infrastrutture legate tra di loro. Così come si sta aprendo un dialogo sempre più vivo in merito all’unione di alcune comunità della Piana di Sibari, in primis Rossano e Corigliano, sarebbe bene che anche le grandi infrastrutture e le doti naturali storiche e paesaggistiche inizino a “dialogare” tra di loro.
Il riutilizzo della Centrale Enel non può infatti prescindere dalla presenza del Porto di Corigliano, nè dalla presenza di un sito di rilevanza mondiale come gli scavi di Sibari, né dalla necessità di gestire correttamente il ciclo dei rifiuti, nè dalla vitale “svolta” che si sta determinando riguardo la S.S. 106 proprio in questi giorni. Abbiamo bisogno di una visione globale del territorio inquadrata all’interno di un Piano di Sviluppo Sostenibile Integrato dell’intera Sibaritide.
C’è molto lavoro da fare, ma Uniti si può determinare e mutare un destino in apparenza già segnato, come sta dimostrando l’ Associazione “Basta vittime sulla S.S. 106”, diretta dall’Ing. Fabio Pugliese e la Conferenza dei Sindaci della Sibaritide alla quale guardiamo con molta attenzione.
Il sintesi queste le proposte venute fuori dal lavoro dei cittadini all’interno della Consulta del PD:
Individuare un Macro Progetto che deve essere unico al mondo, in modo da “PORTARE IL TERRITORIO DELLA SIBARITIDE NEL MONDO”. Per arrivare a questo ambizioso obiettivo occorrerà visitare gli innovativi centri di sviluppo, limitrofi alle grandi università Europee ed Italiane dove vengono concepiti grandi progetti innovativi. Indagare li dove si osserva la frontiera del futuribile e dell’innovazione. In altre parole, si deve individuare un progetto completamente inedito, la cui realizzazione faccia da traino alle altre progettualità già in elenco e finanziabili. Puntare a qualcosa di grandemente innovativo, che sbaragli qualsiasi aspettativa e sia motivo di riferimento per investire ulteriormente su tutto il territorio.
Per rivalutare il sito ora occupato dalla ex Centrale Enel di Rossano, occorre fare tesoro delle buone prassi già applicate in altre realtà. Occorre che si studino gli esempi positivi di riqualificazione degli ex siti industriali; per restare in Italia basti guardare all’esperienza di Torino, città industriale per eccellenza, che si è saputa dare una visione post industriale, proprio sfruttando le aree industriali dismesse come i capannoni Fiat, il Lingotto, rendendoli luoghi forieri di centinaia di posti di lavoro.
Chiedere che siano resi disponibili i terreni limitrofi che non necessitano di bonifiche, ancora di pertinenza della ex Centrale Enel, affinché si trovino subito finanziamenti per realizzare i progetti proposti.
Suddividere il sito della ex Centrale Enel (circa 760.000 mq!!) in macro-lotti e concepire su di esse tutte le progettualità che valorizzino e esaltino le naturali vocazioni del territorio e che contribuiscano in maniera determinante alla promozione di un’economia virtuosa e sostenibile, imperniata sulle vocazioni cardinali del territorio: agricoltura, turismo e allevamento, nonché sui patrimoni unici che lo contraddistinguono: ambientale, paesaggistico, culturale ed archeologico.
Cittadella Giudiziaria: la giustizia è uno dei compiti fondamentali dello Stato moderno, amministrata per la salvaguardia e il benessere della pace sociale. A Rossano e nella Sibaritide si deve far ritornare il Presidio di Giustizia. La ex Centrale Enel può essere anche questo, una “Cittadella Giudiziaria” dove trovano posto la Procura della Repubblica, il Tribunale, le Forze di Polizia Giudiziaria, il Giudice di Pace, L’Ufficio Unico Notifiche, L’Ufficio di Vigilanza e Sicurezza e tutti i servizi annessi. Si costituirebbe così, un polo della giustizia di enormi dimensioni al servizio di tutto il territorio.
Polo Logistico Zonale Integrato per lo smistamento merci capace di ricoprire un ruolo di punta per capacità di smistamento e trasporto merci nel territorio, utilizzando anche il porto di Corigliano da collegare con la rete ferroviaria. Ideato basandosi sulle più innovative soluzioni tecnologiche.
Bio Parco Turistico, Museo della Scienza e della Tecnica del Mediterraneo con parco divertimento, capace di incentivare il turismo e destagionalizzarlo favorendo lo sfruttamento dell’immenso patrimonio abitativo e riempiendo le strutture ricettive per tutti i mesi dell’anno.
Centro di valorizzazione dello Slow Food, per la tutela dell’ambiente ed i territori, per difendere la biodiversità del cibo, promuovere un’agricoltura sostenibile, sostenere i piccoli produttori e valorizzare i nostri prodotti locali e tradizionali.
Centro per la Sicurezza Agroalimentare del Mediterraneo che controlli gli standard di qualità e sicurezza alimentare: nel porto di Corigliano, che deve trarre giovamento dalla riqualificazione del sito della ex Centrale Enel, arrivano merci e prodotti da tutto il Mediterraneo, vengono testati, qualificati ed eventualmente lavorati. Viene così promossa anche la tradizione storica e l’economia locale.
Piattaforma di lavorazione dei rifiuti riciclabili, seguendo il percorso individuato dal Consorzio Nazionale Imballaggi, il CONAI, il quale indirizza l’attività e garantisce i risultati di recupero di 6 Consorzi dei materiali: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), vetro (Coreve), garantendo il necessario raccordo tra questi e le Pubbliche Amministrazioni.
Acquario e/o Parco Acquatico Naturalistico, sfruttando la già presente opera di captazione delle acque marine.
Polo Universitario della Sibaritide, con i dipartimenti di Agraria, Archeologia, Biologia, Geologia, Ingegneria Ambientale, Veterinaria per le vocazioni del Territorio, Medicina con Cliniche Universitarie, centri di eccellenza sanitaria, anche in prospettiva del costruendo Ospedale Unico della Sibaritide. Tutti settori che vanno rivitalizzati e iniettati di nuova e giovane linfa, per promuovere e valorizzare le già citate prerogative del territorio.
Centro Nazionale Ricerche che sperimenti lo sfruttamento delle energie alternative, con annesso centro convegni internazionali da tenere ogni mese per comunicare la ricerca dei dipartimenti universitari e del CNR;
Centro Fieristico su scala europea, che possa competere con Bari e Milano, che tenga a piè sospinto Fiere come: nautica, mobile antico, turismo, prodotti biologici, videogiochi, abbigliamento alberghiero, diporto, giochi di ruolo, sport estremi, grafica ed imaging, enogastronomia, prodotti dolciari, abiti, oggettistica per cerimonia, vino, olio, tecnologie per la sostenibilità, informatica e robotica, pesca sportiva, tempo libero, salutistica e medicina alternativa, artigianato ed altre.
Accademia degli Sport Estremi: tutto il territorio, che si presta per la sua incredibile varietà morfologica, potrebbe godere di un numero enorme di visitatori per tutto il corso dell’anno, poiché si presta alla organizzazione ed alla promozione ed insegnamento dei seguenti sport etremi: Parkour, Free Running, Breakdance, Paracadutismo, Base jumping, Bungee jumping, Parapendio, Freestyle Motocross, Immersione in apnea, Kitesurfing, Arrampicata, Bmx, Tuffi, Windsurf, Skateboarding, Streetluge, Downhill, Ultramaratona, Ironman, Zorbing, Torrentismo, Slackline ed altri.
Per fare tutto ciò occorre una visione lungimirante, aprirsi e non chiudersi, perché adesso con Enel esiste la possibilità di imbastire un ragionamento in tal senso: le centrali dismesse sono spazi urbani da recuperare, al loro posto devono insediarsi delle attività ecosostenibili, capaci anche di riassorbire e/o riqualificare i lavoratori precedentemente impiegati perché comunque dotati di conoscenze e capacità tecniche importanti che non vanno disperse.
D’altronde, anche se nessuno lo dice, Enel presenterà un piano per la riconversione delle 23 centrali elettriche di cui prevede la dismissione. Lo ha annunciato il direttore Country Italia, Carlo Tamburi, intervenendo ad un convegno di Assorinnovabili: ” ….. Considerato l’eccesso di capacità produttiva installata in Italia, abbiamo constatato che questi impianti, per circa 12 GW, sono senza speranza. Non pensiamo che possano mai entrare in servizio nei prossimi 5 anni. Il nostro lavoro – prosegue Tamburi – è dare un futuro a questi impianti e provare ad immaginare progetti di reindustrializzazione o di valorizzazione, anche immobiliare o culturale, per non abbandonare questo patrimonio. Stiamo già discutendo con gli enti locali per quegli impianti presenti nelle aree urbane come Genova e Bari e nel giro di 3 settimane presenteremo un piano”.
Le idee sono tante, i progetti realizzabili anche. La questione Centrale Enel può, quindi, essere l’occasione da cui far partire lo sviluppo sostenibile del Nostro territorio. Basta volerlo, essere coerenti, non vivere quest’occasione come una fonte di ansia, ma come una vera e propria opportunità che non può che gratificare lo spirito di rivalsa della Sibaritide. Rinchiudersi in una soluzione preconfezionata è stupido. Per usare una metafora è come un treno in partenza: c’è chi lo prende in corsa, e chi non lo vede nemmeno se gli si ferma davanti con le porte spalancate. Per rimanere a bordo, poi, occorre essere buoni passeggeri. Anzi, passeggeri utili. Quando l’occasione arriva bisogna farsi trovare pronti, avere l’abilità di identificare l’obiettivo e inseguirlo, avere la forza di tenere duro e la calma nel cercare il risultato, sapendo che bisogna seminare per raccogliere.
Il segretario PD ROSSANO
Francesco Madeo
Il Responsabile della Consulta per l’Ambiente, il Territorio e la Protezione Civile del PD
Michelangelo Minnicelli