Due cittadini di nazionalità straniera, entrambi residenti nella popolosa frazione Lauropoli di Cassano Jonio, avrebbero contratto la scabbia. I due stranieri sarebbero stati collocati in quarantena da parte dei medici che li hanno in cura al fine d’evitare il propagarsi del contagio.
Una notizia inaspettata, eppure a dire il vero ultimamente accade piuttosto spesso che tornino alla drammatica “ribalta” della cronaca malattie scomparse da quasi un secolo. I due casi di scabbia di Lauropoli interessati dalla grave infezione sono seguiti in modo scrupoloso da parte di medici infettivologi e personale sanitario competente, al fine di cercare di spegnere il “focolaio” che essi potrebbero potenzialmente generare.
La scabbia è provocata da un acaro che si diffonde sotto i primi strati della pelle, dove scava dei “cunicoli” provocando eritemi, escoriazioni e tantissimo prurito, specialmente di notte. E’ molto contagiosa e si trasmette per contatto diretto e indiretto, anche toccando un oggetto che è stato a stretto contatto con un portatore dell’acaro.
Senza voler agitare lo spauracchio connesso ai recenti sbarchi di profughi presso il porto di Corigliano, con alcuni casi di scabbia: essa infatti non compare soltanto in  condizioni igieniche scarse, ma si diffonde pure vivendo in piccoli ambienti a stretto contatto con altre persone, in luoghi ad alta promiscuità, ma anche in asili, scuole e residenze per anziani.