Due importanti lavori pubblici avviati ormai da qualche tempo a Corigliano Calabro da parte delle imprese aggiudicatarie delle rispettive gare d’appalto. In entrambi i cantieri “manca” però più di qualcosa. Vediamo.  Il primo progetto da realizzare va sotto la lunga denominazione di “Recupero e restauro dell’edificio “Clarisse”, per il potenziamento delle funzioni integrate del sistema museale territoriale, del centro di sostegno alle attività turistiche (servizi albergo diffuso) e dei servizi per le attività ricreative nel centro storico”.
I lavori presso il monumentale edificio ubicato nel centro storico cittadino a pochi passi dal Castello ducale sono cominciati lo scorso 23 gennaio. Da allora gli operai della ditta esecutrice hanno avviato il cantiere dei lavori. Che però non reca – come invece per legge dovrebbe – l’apposito cartello indicante le relative informazioni e il direttore dei lavori. Una direzione dei lavori che è provvisoriamente affidata ad un tecnico interno del Comune. E non dovrebbe essere così. Già, perchè i Progetti integrati di sviluppo urbano finanziati dalla Regione Calabria, cui il “nostro” appartiene, prevedono che la direzione dei lavori venga affidata attraverso un bando pubblico rivolto a tecnici esterni. L’attuale direttore dei lavori, oltretutto, può recarsi sul cantiere compatibilmente con altri impegni d’ufficio, dunque piuttosto di rado.
Identico discorso vale per il “Palazzo del Pendino” ubicato nell’omonima zona pochi chilometri a valle del centro storico. Si tratta dell’antico mattatoio comunale dismesso ormai da lustri ed in via di riconversione in “Ostello della gioventù”. Pure qui i lavori sono seguiti da un tecnico comunale, come non dovrebbe essere. Qui, almeno, il cartello relativo al progetto d’esecuzione dei lavori in corso c’è, ben in vista.
L’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Granata dichiara: «Proprio domani andrò in Regione per chiedere lumi su come impostare i bandi per le direzioni dei lavori».