
L’uomo, personaggio di vertice della ‘ndrangheta sibarita, si trovava recluso in regime di 41 bis in quanto coinvolto nell’operazione di polizia convenzionalmente denominata “Santa Tecla”, condotta dai finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria Catanzarese.
Le indagini patrimoniali svolte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di ricostruire un complesso patrimoniale, costituito da beni immobili, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle capacita’ economico-reddituali dei rispettivi titolari.
Tali beni già sottoposti a sequestro nel mese di luglio 2014, sono stati definitivamente confiscati e quindi ora rientrano nella disponibilità dello Stato grazie anche alle recenti disposizioni normative contenute nel codice antimafia che prevede la possibilità, in caso di decesso di un indiziato per mafia, di aggredire i beni nei confronti degli eredi.
I militari del G.i.c.o. nell’occasione hanno proceduto alla confisca di un’unità immobiliare e di un magazzino di ampia metratura, il tutto per un valore stimato di 800.000 euro.

