
“Attenzionata” da tempo. E, da qualche settimana in qua, più volte “visitata” dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Rossano e della Tenenza di Corigliano Calabro. Sarebbbe un’attività ispettiva accurata e piuttosto elaborata quella condotta dalle fiamme gialle, per un’indagine che si presenterebbe come molto complicata e con connotati che potrebbero rivelarsi “interessanti”. E “imbarazzanti”. Al centro delle indagini vi sarebbe un’importante realtà economica di Corigliano. Un’importante società di capitale, che sarebbe titolare d’una impresa operante nel settore turistico-alberghiero e della ristoraziome. E titolare, in particolare, d’un noto e lussuoso albergo con vista panoramica ed annesso ristorante e sala ricevimenti. Un posto “di lusso”, dunque, inaugurato ed aperto soltanto da qualche anno. Ma che negli ultimi tempi spesso risulterebbe “chiuso”, forse complice la fortissima crisi economica che colpisce, pure, le fasce sociali medio-alte anch’esse poco inclini a spendere e spandere in costosi soggiorni alberghieri o a tenere ricevimenti sfarzosi.
L’attività ispettiva presso l’albergo sarebbe cominciata quasi “per caso”, coi più classici controlli fiscali di polizia tributaria e l’“incrocio” dei dati di fatturato della società e di reddito dichiarato dalle persone fisiche che ne fanno parte. In particolare d’un imprenditore cui la stessa società farebbe capo e che negli anni precedenti l’apertura dell’attività finita nel “mirino” sarebbe stato destinatario d’importanti finanziamenti derivanti da fondi regionali di provenienza comunitaria, finalizzati ad un’importante ristrutturazione edilizia. L’indagine portata avanti dagli uomini della Finanza è ovviamente coperta, per il momento, dal più assoluto ed impenetrabile riserbo. La Procura di Castrovillari starebbe seguendo “passo dopo passo” l’attività investigativa.
Qualcosa però emerge, dall’ipotetico “bubbone” giudiziario che ne potrebbe scaturire da qui ai prossimi mesi. Al vaglio degl’inquirenti, infatti, vi sarebbe anche una serie di spettanze economiche mai corrisposte a personale dipendente della società ed a persone che, a vario titolo, avrebbero avuto anche temporanei rapporti di lavoro e di collaborazione con la stessa, proprio presso quella struttura ricettiva.
Taluni, infatti, oltre alle vie legali finalizzate a far valere i loro crediti, e ad ottenere tutto quanto spetterebbe loro di diritto dopo aver lavorato alle dipendenze di quella società, avrebbero, pure, presentato alcune circostanziate e documentate denunce proprio alla Guardia di Finanza. Che ha acceso dei “fari incrociati” tra quelle carte…

