Oltre una trentina gl’indagati per mafia e traffico internazionale di droga catturati nel blitz del 16 febbraio. Ora la “palla” passa ai difensori che ricorreranno al Riesame
Scadeva nella giornata di ieri l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, nei confronti di quel nugolo d’indagati nell’ambito della maxi-inchiesta antimafia “Gentleman” che lo scorso 16 febbraio ha portato al fermo, disposto dai magistrati della Dda di Catanzaro, d’una trentina di persone accusate a vario titolo d’associazione mafiosa e d’un colossale traffico internazionale ed intercontinentale di sostanze stupefacenti.
Il gip di Castrovillari aveva infatti convalidato i fermi e al contempo emesso le misure cautelari – per tutti in carcere – trasmettendo l’intero incartamento giudiziario al giudice distrettuale di Catanzaro dichiarando la propria incompetenza sugli specifici reati contestati.
E proprio alla scadenza, nella stessa mattinata di ieri, il gip distrettuale, Ilaria Tarantino, ha spiccato l’ordinanza applicativa delle misure cautelari in carcere per tutti gl’indagati.
Si chiude così il primo “cerchio” – quello, appunto, relativo alla fase cautelare – nell’ambito dell’ultima operazione antimafia vergata dal Procuratore capo della Dda catanzarese, Antonio Vincenzo Lombardo, dai procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, e dal sostituto Domenico Guarascio, a contrasto del traffico planetario di droga con “al centro” il locale di ‘ndrangheta degli “zingari di Cassano Jonio e di Corigliano Calabro.
Solo un passaggio formale di carattere procedurale, dunque, che non cambia la sostanza delle accuse mosse agli arrestati all’alba di lunedì 16 febbraio.
Tra gl’indagati i nomi che spiccano, per l’estrema gravità dei reati contestati dalla Procura distrettuale, sono quelli del 46enne Filippo Solimando di Corigliano, ritenuto capo ‘ndrangheta e “mente” dell’organizzazione dedita al narcotraffico, il 25enne Luigi Abbruzzese di Cassano – sfuggito alla cattura ed ancora e tuttora attivamente ricercato – il 42enne Salvatore Nino Ginese di Corigliano, il 48enne Francesco Policastri di Corigliano, il 50enne Leonardo Policastri di Corigliano, il 32enne Francesco Abbruzzese di Cassano, il 30enne Antonio Pavone di Cassano – anch’egli sfuggito al blitz e costituitosi diversi giorni dopo ai carabinieri del Comando provinciale – il 60enne Carmine Alfonso Maiorano di Corigliano, l’argentino 61enne Pedro Juan Petrusic di Terranova da Sibari.
Per alcuni di essi, oltre all’accusa di narcotraffico internazionale v’è quella d’associazione mafiosa.
Ora la “palla” passa al collegio difensivo – composto, tra gli altri, dagli avvocati Fabio Salcina, Giovanni Zagarese, Pasquale Di Iacovo, Antonio Sanvito, Giorgia Greco, Francesca Gallucci, Rossana Cribari e Natale Morrone – che presto ricorrerà al Tribunale del Riesame.

