Discusso al Tribunale del Riesame il ricorso del Pm Rizzo contro l’ordinanza emessa dal Gip Benigno
Ieri mattina l’udienza degli avvocati difensori al cospetto dei giudici. Ma bisognerà attendere per conoscere le decisioni che adotterà il Tribunale del Riesame di Catanzaro (Presidente Giuseppe Valea) nei confronti d’un nutrito gruppo d’indagati nell’ambito della maxi-inchiesta “Medical market”.
Quella che dallo scorso 22 gennaio tiene banco a Corigliano Calabro, piombata per l’ennesima volta negli ultimi anni sotto i riflettori mediatici nazionali per una sequela di reati connessi alle truffe in danno delle compagnie d’assicurazione e dell’Istituto nazionale della previdenza sociale.
Oggetto delle decisioni che il Riesame dovrà assumere è lo “scontro diretto” – sul piano giuridico – tra la Procura ed il Tribunale di Castrovillari, e, in particolare tra gli uffici del Sostituto procuratore Simona Rizzo da una parte e del Giudice per le indagini preliminari Letizia Benigno dall’altra.
Già, perché dopo appena una settimana dalla notifica delle sette misure cautelari emesse il 16 ed eseguite il 22 gennaio, il Pubblico ministero Rizzo, titolare dell’indagine, ha proposto ricorso contro l’ordinanza applicativa delle misure stesse spiccata dal Gip Benigno.
Nel ricorso il Pm ha contestato le disposizioni del Gip nell’applicazione delle misure, e in sede d’appello, al Riesame, ne ha sollecitato l’applicazione per come richiesto allo stesso Gip da parte del proprio ufficio.
Il Pm aveva richiesto la misura della custodia cautelare in carcere per il medico 53enne coriglianese Sergio Garasto, per la 37enne coriglianese Stefania Russo, per la 43enne coriglianese Nunziatina Falcone e per il 33enne coriglianese Piero Andrea Zangaro, indagati in concorso tra loro per il presunto infanticidio ovvero la “soppressione” del feto partorito al settimo mese di gestazione dalla Russo.
I quattro erano stati invece assegnati dal Gip agli arresti domiciliari.
Il Pm aveva poi richiesto l’applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari per il 51enne medico coriglianese Leonardo Natale Piro, per il 43enne avvocato di Mesoraca (Crotone) Vincenzo Schipani, per la 35enne avvocato coriglianese Francesca Berardi, per il 42enne tecnico radiologo dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano Giuseppe Di Paola, per il 57enne di Terranova da Sibari Gennaro Melsa, per il 42enne coriglianese Sergio Antonio Brogno, e per la 41enne coriglianese Filomena Spataro.
Nei confronti di costoro il Gip aveva rigettato la richiesta avanzata dal Pm e solo per alcuni aveva disposto misure cautelari lievi quali l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria o l’interdizione.
Sempre il Pm aveva sollecitato al Gip che venissero applicati l’interdizione dall’esercizio di cancelliere presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Rossano svolto dal 59enne rossanese Luigi Marino, e il divieto temporaneo dell’esercizio della professione forense per la 42enne avvocato coriglianese Anna Iacino. Per costoro nessuna misura era stata applicata da parte del Gip. Vedremo come la “penseranno” i giudici di Catanzaro…